mercoledì,Ottobre 23 2024

Operazione Maestrale: revocati i domiciliari a 64enne di Pannaconi di Cessaniti

Il Tribunale di Vibo dispone l’obbligo di firma. Si trova sotto processo per narcotraffico, detenzione di armi e ricettazione, reati aggravati dalle finalità mafiose

Operazione Maestrale: revocati i domiciliari a 64enne di Pannaconi di Cessaniti
Antonino Barbieri

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, in accoglimento di un’istanza proposta dall’avvocato Giuseppe Bagnato, ha revocato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Barbieri. Il 64enne di Pannaconi di Cessaniti si trova sotto processo perché imputato del reato di detenzione illegale di armi, detenzione di stupefacenti, ricettazione ed altro, fatti tutti aggravati dall’agevolazione mafiosa. Barbieri era stato sottoposto a fermo e alla custodia cautelare in carcere nell’ambito del processo Maestrale nel maggio del 2023, ma dopo sei mesi circa il gip distrettuale di Catanzaro aveva sostituito la misura della custodia in carcere con gli arresti domiciliari, perché in precedenza il Tribunale del Riesame aveva ridimenzionato il quadro indiziario. Con l’istanza, il difensore ha rappresentato l’opportunità di procedere ad una revoca degli arresti domiciliari in considerazione del tempo decorso dalla data dell’applicazione della misura, del rispetto delle prescrizioni imposte dal giudice, ma soprattutto dalla decisione a suo tempo adottata dal Tribunale del Riesame che ha annullato per il Barbieri il reato di detenzione illegale di stupefacenti aggravato dall’agevolazione mafiosa. Il Tribunale collegiale, dinanzi al quale si sta celebrando il processo, ha deciso di revocare gli arresti domiciliari applicando il solo obbligo di firma per due volte a settimana. 

Antonino Barbieri era rimasto anche coinvolto e poi assolto nel più vasto processo “Rinascita Scott”, nonostante nei suoi confronti la Dda di Catanzaro avesse chiesto la condanna a 20 anni di reclusione perché ritenuto un partecipe di rilievo della “ndrina” di Cessaniti (guidata, secondo l’accusa, dal fratello Francesco) consorziata con il locale di ‘ndrangheta di Zungri. Avverso la pronuncia assolutoria la Procura distrettuale di Catanzaro per Antonino Barbieri ha interposto appello. 

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