Mezzi di cantiere rubati e rivenduti all’estero, torna in libertà indagato di Rombiolo
Decisione del Tribunale del Riesame in accoglimento delle argomentazioni difensore nell’ambito dell’operazione “Sagittario”
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Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Ruffa, 31 anni, di Pernocari (frazione di Rombiolo), coinvolto nell’operazione condotta dalla polizia e denominata “Sagittario”.
Domenico Ruffa è tornato così in libertà, in accoglimento delle argomentazioni difensive prospettate dall’avvocato Francesco Schimio. Il 31enne di Pernocari è accusato dei reati di associazione a delinquere e ricettazione e in particolare di aver fatto da anello di congiunzione tra Paolo Ripepi di Ricadi e Marcello Guerino di Gioia Tauro nella commissione di furti di macchine agricole. Domenico Ruffa è il cognato di Giuseppe Mancuso (cl ’90), di Limbadi, quest’ultimo condannato in primo grado a 16 anni e 8 mesi nel maxiprocesso Rinascita Scott nonché figlio di Giovanni Mancuso (cl. ’41).
L’operazione “Sagittario” vede complessivamente indagate 51 persone. L’organizzazione smantellata viene ritenuta responsabile dagli inquirenti di almeno 80 furti, tra tentati e consumati, di veicoli, macchine industriali e attrezzature di cantiere, per un valore complessivo stimato in oltre un milione e 700mila euro. L’associazione avrebbe rubato macchinari e attrezzature da cantiere nei territori di Reggio Calabria, Gioia Tauro, Parma e Modena rivendendo poi i mezzi nei Paesi dell’Europa dell’Est e in Nord Africa.
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