martedì,Ottobre 8 2024

Accumulatrice seriale nel degrado a Longobardi, il Comune di Vibo replica alle Iene: «Servizi sociali attivati dal 2023»

La nota dell'amministrazione dopo il clamore suscitato dalla trasmissione Mediaset che ha acceso i riflettori sulla vicenda di una signora vibonese che viveva sommersa dai rifiuti nella propria casa: «Non era abbandonata a se stessa»

Accumulatrice seriale nel degrado a Longobardi, il Comune di Vibo replica alle Iene: «Servizi sociali attivati dal 2023»

Dopo il clamore suscitato a livello nazionale dalla vicenda della signora Maria, l’accumulatrice seriale di Longobardi, raccontata dalla trasmissione “Le Iene” di Mediaset, l’amministrazione comunale di Vibo rompe il silenzio e interviene per «per respingere con fermezza l’idea secondo la quale il Comune avrebbe assistito inerte alla difficile condizione vissuta dalla signora».

La nota del Comune

«A seguito del servizio televisivo del programma Le Iene, ed alla luce di alcuni articoli attraverso cui la stampa locale ha ripreso la storia della signora Maria, residente nella frazione Longobardi di Vibo Valentia – afferma la nota dell’ente -, l’amministrazione comunale intende puntualizzare alcuni aspetti della vicenda per respingere con fermezza l’idea secondo la quale il Comune avrebbe assistito inerte alla difficile condizione vissuta dalla signora e dal compagno fino alla scomparsa di quest’ultimo ed oltre, arrivando al “caso” che ha avuto eco mediatica nazionale.

  • Il settore dei Servizi sociali, venuto a conoscenza del caso tramite segnalazione di terzi, ha
    effettuato un primo accesso all’abitazione nel mese di settembre 2023. In quell’occasione,
    si è presa contezza della situazione unitamente al servizio Igiene e alla Polizia locale.
  • Sin da subito è stato richiesto un intervento medico, con personale del 118 che, su
    sollecitazione dei Servizi sociali, ha effettuato una visita al signor Michele, il quale,
    sofferente per numerose patologie gravi, viveva in condizioni a dir poco precarie dal punto
    di vista igienico-sanitario
    .
  • Il Comune, attraverso i Servizi sociali, ha chiesto e ottenuto dal Tribunale un amministratore
    di sostegno
    (individuato nella figura del sindaco pro-tempore) per il signor Michele,
    impossibilitato a muoversi da casa, raccomandando fermamente alla signora di presenziare
    all’udienza fissata dal giudice tutelare
    . Udienza alla quale la signora non si è presentata.
  • Da settembre 2023 fino a gennaio 2024, mese del decesso del signor Michele, sono stati
    numerosi gli accessi effettuati dai Servizi sociali presso l’abitazione dei signori. Nel corso di
    questi mesi, grazie proprio all’attenzione, alla disponibilità ben oltre il dovuto, al senso del
    dovere degli assistenti
    sociali, il nucleo familiare ha potuto ottenere numerosi benefici ed
    interventi a supporto
    anche delle più basilari esigenze quotidiane di cura della persona.

Nel frattempo – prosegue il comunicato di palazzo Luigi Razza -, senza contare gli innumerevoli accessi eseguiti dal personale con anche, in alcuni casi, l’ausilio dei Vigili del fuoco, e riscontrate le difficoltà, spesso, nel rintracciare la signora anche per semplici comunicazioni, il settore dei Servizi sociali ha chiesto all’amministrazione la presa in carico della completa pulizia e sanificazione dell’abitazione. Si è arrivati così al mese di settembre, quando, dopo avere interpellato diverse ditte (almeno in due si sono rifiutate di effettuare l’intervento di pulizia), si è riusciti ad affidare l’incarico, sgomberando l’abitazione, effettuando una pulizia e una sanificazione completa. Nei giorni necessari alla pulizia, inoltre, il Comune si è fatto carico delle spese di pernottamento della signora all’interno di un B&B del posto. Quanto alle opere strutturali necessarie all’abitazione, è opportuno precisare che il Comune non può in alcun modo effettuare interventi su immobili che non sono di sua proprietà, e l’immobile in questione è di proprietà Aterp. In conclusione, è già stata predisposta la nomina di un educatore domiciliare a completamento del processo di assistenza alla persona».

«L’amministrazione comunale – prosegue la nota -, alla luce di tutto quanto sopra riportato che è solo una parte del lavoro complessivamente svolto sul caso, intende dunque riportare la vicenda nei binari della corretta informazione, esprimendo rammarico per come è stata riportata la storia, ignorando, certamente in buona fede, il grande lavoro che invece è stato svolto dal Comune di Vibo Valentia nelle sue varie articolazioni, sebbene alcune volte le procedure burocratiche e le tante normative in materia che chiamano in causa una interlocuzione tra enti diversi possano portare ad occasionali ritardi. Tanto si doveva a tutela dell’attività condotta in primis dagli assistenti sociali del Comune di Vibo Valentia, e poi da tutto l’apparato amministrativo dell’ente, con l’auspicio che, in ogni caso, la situazione della signora Maria possa avere l’epilogo sperato da tutti».

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