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Controlli nel Vibonese, la Questura stila un bilancio delle attività: 100 denunce e 14 arresti nel periodo estivo

Ben circa 21mila veicoli e oltre 48mila persone controllati. Una presenza capillare degli agenti che ha permesso di mantenere «alto lo standard sicurezza nel capoluogo e nei luoghi di maggiore aggregazione»

Controlli nel Vibonese, la Questura stila un bilancio delle attività: 100 denunce e 14 arresti nel periodo estivo

Terminata l’estate, la Questura di Vibo Valentia rende noto il bilancio delle operazioni compiute su tutto il territorio provinciale dagli agenti della Polizia di Stato impegnati a garantire la sicurezza di cittadini e turisti. «È da poco giunta al termine una stagione estiva molto intensa per la nostra provincia che, oltre ad aver registrato un notevole afflusso di turisti sia italiani che stranieri, ha visto le donne e gli uomini della Polizia di Stato impegnati in prima linea per garantire uno svolgimento delle vacanze all’insegna della tranquillità e, soprattutto, della sicurezza pubblica. Nell’ottica di una sicurezza partecipata – ha fatto sapere la Questura attraverso una nota -, che da sempre contraddistingue l’azione della Polizia di Stato, il questore della Provincia di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, ha comunicato parte dei risultati delle attività realizzate nel periodo estivo».

Il questore di Vibo, Rodolfo Ruperti

Sulla base di quanto convenuto in Prefettura in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, il questore Ruperti ha «predisposto mirati servizi straordinari, anche su base interforze, di vigilanza e di ordine pubblico nei luoghi di maggiore aggregazione e afflusso turistico, avendo particolare riguardo alla fascia costiera, ove maggiore è stata la concentrazione di persone, e dove si è registrata una più intensa circolazione di veicoli. Ciò – sottolineano – è stato fatto con il preciso intento di mantenere alto lo standard di sicurezza per il capoluogo e tutta la provincia, nonché di contrastare fenomeni quali l’abuso di sostanze alcoliche, lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti, atteggiamenti di violenza urbana, vandalismo, bullismo ed ogni altra forma diffusa di illegalità, al fine di poter assicurare la dovuta tutela ai residenti, ai frequentatori delle zone della movida, ai clienti dei locali ed ai titolari delle diverse attività commerciali. Il tutto grazie all’azione sinergica svolta dalla Questura, con le sue varie articolazioni, dal reparto Prevenzione crimine e dalla Polizia stradale».

In considerazione degli intensi volumi di traffico registrati sulle principali arterie stradali, «sono stati infatti intensificati i servizi di vigilanza da parte delle pattuglie della Polizia stradale e dei comandi delle Polizie municipali – hanno specificato dalla Questura -, così da prevenire infortuni o incidenti causati da comportamenti di guida imprudenti o pericolosi. L’attività operativa, volta ad assicurare la costante supervisione del territorio, è stata effettuata mettendo a punto un preciso piano d’impiego delle Volanti della Questura, del Commissariato di Serra San Bruno e del Posto fisso di Tropea. Il massiccio impegno profuso dagli agenti ha portato ad un’operosità che si è poi tradotta in numeri considerevoli, sia in termini di controlli che di provvedimenti successivamente adottati». 

Solo nel periodo estivo, «sono stati infatti controllati 21.899 veicoli e 48.032 persone. In relazione a fatti costituenti reato la Questura, nei suoi diversi Uffici, ha proceduto alla denuncia di 100 persone, mentre 14 sono state arrestate. Ha fatto seguito l’attività posta in essere dalla divisione Anticrimine, che ha provveduto, in alcuni casi, all’elaborazione di proposte di provvedimenti restrittivi poi sottoposte al vaglio del questore». Sono stati così emessi:

  • 35 avvisi orali, quali provvedimenti volti a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica con cui il Questore ha invitato individui ritenuti socialmente pericolosi a tenere una condotta conforme alla legge e al vivere sociale;
  • 20 divieti di ritorno o foglio di via obbligatorio, con cui si ingiunge a coloro che non hanno un legame con il territorio, sia esso lavorativo, di residenza o altro, di abbandonare il Comune ove sono stati autori di comportamenti ritenuti socialmente pericolosi;
  • 6 Dacur (o Daspo “Willy”), ossia provvedimenti che hanno colpito soggetti che commettono reati contro la persona nelle vicinanze o all’interno dei pubblici locali, anche durante la movida.

Sono state «inoltre proposte al Tribunale di Catanzaro – sezione Misure di prevenzione, 5 sorveglianze speciali nei confronti di persone ritenute particolarmente pericolose per la sicurezza pubblica, per le quali si è resa perciò necessaria una misura più incisiva dell’avviso orale». L’attività di prevenzione infine ha riguardato il «costante monitoraggio di locali ed esercizi commerciali, attraverso controlli avventori ed accertamenti eseguiti dalla Polizia amministrativa della divisione P.A.S.I., esteso inoltre a strutture ricettive, circoli privati, sale scommesse e sale slot/vlt, cui ha fatto seguito, in alcuni casi, l’elevazione di sanzioni amministrative».

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