Il ministro Piantedosi in Calabria: «Legge sullo scioglimento dei Comuni da rivedere». Nel Vibonese altri 268mila euro per la videosorveglianza
Saranno finanziati in particolare due impianti, a Porto Salvo e Serra San Bruno. Il titolare del Viminale a Catanzaro ha parlato anche delle Province: «Puntiamo al ripristino delle loro funzioni originarie e delle elezioni»
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è a Catanzaro per partecipare a un seminario sulle autonomie locali. Accompagnato dal sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e dal prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, Piantedosi è stato ricevuto tra gli altri dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Successivamente il ministro Piantedosi si è recato in Prefettura per la sottoscrizione di un protocollo di intesa sul rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza in Calabria e sul contrasto all’abbandono scolastico.
Uno dei punti affrontati dal ministro durante il seminario è quello relativo allo scioglimento degli enti locali, argomento che tocca da vicino anche il Vibonese. «Una delle linee guida della riforma del Tuel – ha detto – consiste nella revisione della disciplina sullo scioglimento degli enti locali, al fine di valorizzarne la sua natura di misura di extrema ratio e affinare le misure di supporto e collaborazione, più leggere e flessibili, a sostegno di quegli enti locali per i quali – non ravvisandosi i presupposti per uno scioglimento – risulta dirimente, nell’ottica del recupero, un affiancamento al fine di superare le anomalie e le criticità riscontrate».
«Senza, quindi, mai deflettere dal contrasto alla delinquenza – ha proseguito Piantedosi – si intende introdurre meccanismi di monitoraggio e sostegno dello Stato non penalizzanti per gli enti locali e non lesivi della loro autonomia». In questa prospettiva, ha aggiunto, «le misure di intervento considerate si rendono necessarie anche al fine di intercettare e prevenire ogni forma di ingerenza della criminalità organizzata rispetto a cospicue risorse pubbliche previste nell’ambito del Pnrr in favore degli stessi enti territoriali».
Province, Piantedosi: «Puntiamo a ripristino funzioni e voto diretto dei cittadini»
«Le Province si trovano oggi in una situazione di difficoltà, sotto il profilo strumentale e finanziario ma anche organizzativo e normativo, essendo caratterizzate, allo stato, da una regolamentazione frastagliata e non organica, che si è stratificata nel tempo», ha poi detto il ministro dell’Interno. «Gli enti che per decenni hanno rappresentato l’indispensabile punto di raccordo fra il Comune e la Regione – ha aggiunto Piantedosi – sono infatti stati protagonisti di un percorso di revisione legislativa, avvenuto con legge 56/2014, cosiddetta legge Delrio, che ne ha indebolito il ruolo, avendo sottratto alle stesse funzioni e ridotto risorse finanziarie e strumentali. Per far fronte a questa situazione si sono resi necessari, come sollecitato da più parti, interventi legislativi, concretizzatisi in diversi disegni di legge, attualmente in fase di esame parlamentare, volti a intervenire sugli organi di governo delle Province, sulle relative attribuzioni, sul sistema elettorale e sulle funzioni fondamentali. La prospettiva seguita dai percorsi di riforma è quella di restituire alle Province la propria dignità istituzionale mediante il ripristino delle loro originarie funzioni e riassegnandovi il ruolo di cerniera tra ordinamento regionale e locale. I progetti di riforma in questione – ha sottolineato il ministro dell’Interno – mirano quindi a far riacquisire alle Province la veste di enti autonomi direttamente rappresentativi delle collettività locali, con il ripristino dell’elezione a suffragio universale e diretto del presidente e del Consiglio provinciale, capaci di sostenere l’attività dei Comuni, riconducendone a sintesi le istanze. Sulla stessa scia, – ha aggiunto – con i progetti di riforma attualmente in discussione anche per le Città metropolitane si intende introdurre l’elezione diretta del sindaco e dei consiglieri al fine di creare una connessione più stretta con i cittadini amministrati e con i territori».
Ferro: «Finanziata videosorveglianza, nel Vibonese 268mila euro»
Per quanto riguarda poi il protocollo di intesa sul rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza in Calabria, spiega il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro: «Il ministero dell’Interno ha messo in campo risorse per 2,6 milioni di euro per i progetti in materia di sicurezza urbana ed integrata (ai quali si aggiunge un ulteriore milione e mezzo di cofinanziamento regionale) e 650mila euro per i progetti in materia di contrasto al fenomeno dell’abbandono scolastico, che prevedono percorsi educativi mirati anche a prevenire fenomeni di criminalità giovanile, marginalità ed esclusione sociale».
Ecco il dettaglio delle risorse che arriveranno nelle singole città per rafforzare la videosorveglianza: «Sulla sicurezza urbana integrata, per il Comune di Catanzaro è previsto il finanziamento di tre progetti di videosorveglianza, relativi all’area Nord, al quartiere Lido e nelle zone popolari dell’area Sud, per un importo complessivo di 800mila euro. Per Lamezia Terme viene finanziata l’implementazione della videosorveglianza cittadina per 200mila euro. Per la provincia di Reggio Calabria vengono finanziati progetti di videosorveglianza nei comuni di Ardore, Bagnara Calabra, Cittanova, Polistena, Roccella Ionica e Rosarno per un importo complessivo di 617mila euro. Per la provincia di Cosenza vengono finanziati gli impianti di Belvedere Marittimo, Paola, Cetraro, San Giovanni in Fiore, Trebisacce, Altomonte e Rogliano per un importo di 1,2 milioni di euro. Per la provincia di Crotone sono finanziati progetti per i comuni di Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina, Strongoli, Petilia Policastro per un totale di 851mila euro. Per la provincia di Vibo sono finanziati un impianto di videosorveglianza per l’hotspot per l’accoglienza dei migranti nella zona industriale di Porto Salvo e un impianto di videosorveglianza collegato con la stazione carabinieri a Serra San Bruno, per un importo complessivo di 268mila euro. Inoltre viene finanziato con 150mila euro un sistema di videosorveglianza con apparecchiature mobili da posizionare all’occorrenza presso i siti nevralgici del territorio regionale. Si tratta di un importante impegno del ministero dell’Interno – conclude Ferro -, definito a valle di un confronto con le Prefetture, le Forze dell’Ordine, gli enti locali, per garantire la sicurezza urbana, intervenire sulle situazioni di degrado da cui si sviluppano fenomeni di illegalità e criminalità, e supportare l’attività investigativa delle Forze dell’ordine nell’attività di prevenzione e nella repressione dei reati».