Sparatoria contro Fiamingo e Ciccio Mancuso, nuovo annullamento per Giuseppe Accorinti
La Cassazione dispone un nuovo Riesame su altra questione giuridica sollevata dai difensori
La prima sezione penale Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino nell’interesse di Giuseppe Accorinti, 60 anni, ritenuto il boss di Zungri. La questione processuale proposta dai difensori riguarda la cosiddetta contestazione a catena. In particolare i difensori avevano chiesto che la misura cautelare in carcere applicata a Giuseppe Accorinti nel procedimento “Errore Fatale” dell’aprile scorso (omicidio di Raffaele Fiamingo e tentato omicidio di Francesco Mancuso, detto “Tabacco”) venisse retrodatata all’anno 2006, epoca in cui Accorinti venne arrestato per l’operazione antimafia denominata “Odissea”. L’applicazione di questo principio, secondo i difensori, determinerebbe la scarcerazione di Accorinti per decorrenza dei termini di custodia cautelare. La questione, dopo il rigetto del gip distrettuale è stata discussa al Tribunale della Libertà di Catanzaro che ha rigettato l’appello della difesa. Da qui il ricorso predisposto dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino discusso in Cassazione dall’avvocato Francesco Lojacono. La Suprema Corte ha quindi annullato con rinvio la decisione del Riesame e sarà pertanto necessario un nuovo pronunciamento del Tdl di Catanzaro in diversa composizione. E’ il secondo annullamento con rinvio – il primo è del 4 ottobre scorso – che i difensori hanno ottenuto nel procedimento “Errore fatale” con riferimento alla posizione di Giuseppe Accorinti.
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