giovedì,Novembre 21 2024

All’ospedale di Vibo arriva l’Esercito: una pattuglia vigilerà sul Pronto soccorso. Battistini (Asp): «Ma il vero problema sono i troppi codici bianchi»

Il prefetto ha deciso di dirottare verso lo Jazzolino alcuni dei militari impegnati nel servizio Strade sicure per arginare aggressioni e intemperanze contro gli operatori sanitari. Il commissario: «Finora il legislatore non è intervenuto dove davvero serve»

All’ospedale di Vibo arriva l’Esercito: una pattuglia vigilerà sul Pronto soccorso. Battistini (Asp): «Ma il vero problema sono i troppi codici bianchi»
L'ospedale civile "Jazzolino" di Vibo

Per contrastare e prevenire il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, l’esercito vigilerà sull’ospedale di Vibo Valentia. La decisione – scrive oggi la Gazzetta del Sud – è stata presa dal prefetto Paolo Giovanni Grieco e rientra in un piano di rimodulazione dei servizi di vigilanza già operati dall’Esercito su obiettivi sensibili nel territorio vibonese nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure’. Nell’ospedale di Vibo, nei mesi scorsi, si sono verificati diversi casi di medici ed infermieri aggrediti da pazienti o da loro familiari. Per tale motivo, il prefetto ha ritenuto di rafforzare la vigilanza, spostando alcune pattuglie dell’esercito sul nosocomio. La vigilanza al pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino, comunque, era stata già rafforzata anche dall’Azienda sanitaria provinciale.

In ogni caso, ha spiegato il prefetto all’Ansa, sarà una “vigilanza dinamica” che riguarderà complessivamente anche la zona marina della città, le stazioni feroviarie di Vibo Marina e Vibo Pizzo e la zona di Portosalvo, dove si trova anche un hub per migranti situato davanti ad una scuola temporanea. I “passaggi” dei militari davanti all’ospedale – dove è presente il posto fisso della Polizia di Stato – sono iniziati già da ieri ma il servizio entrerà a pieno regime da lunedì in base ad una turnazione in coordinamento con le altre forze dell’ordine.

Sui militari chiamati a presidiare l’ospedale di Vibo, interpellato da Il Vibonese, il commissario dell’Asp, il generale Antonio Battistini, si limita a un no comment nel pieno rispetto delle decisioni assunte dal Prefetto, ma una cosa ci tiene a precisare: «Finora, a livello legislativo, nulla di concreto è stato fatto per limitare gli accessi impropri al Pronto soccorso. Il problema vero è tutto qui, perché la percentuale di codici bianchi è spaventosa. Per intenderci, se preparo un pranzo per 6 persone, al massimo posso ospitare anche 6 o 10 commensali. Ma se arrivano in 30 è ovvio che tutto salti». Disservizi, tensioni e disagi allignerebbero, dunque, principalmente in una scarsa capacità della medicina territoriale di fronteggiare le esigenze dell’utenza. «Concentrarsi, come si sta facendo, solo sulla realizzazione con i fondi del Pnrr di opere infrastrutturali, come le Case della salute, senza riformare l’assistenza di base – conclude Battistini – significa non affrontare la radice del problema e lasciare ai soli operatori sanitari dell’emergenza-urgenza un fardello insostenibile».

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