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Il mare in burrasca si mangia Ricadi: entra nelle case e sgretola il litorale. I residenti presentano una petizione e diffidano il sindaco – VIDEO

La raccolta firme promossa dall'ex sindaco di Vibo Elio Costa è supportata anche dal capogruppo di opposizione Pasquale Mobrici e da numerosi cittadini già alle prese con i primi danni in casa

Il mare in burrasca si mangia Ricadi: entra nelle case e sgretola il litorale. I residenti presentano una petizione e diffidano il sindaco – VIDEO

È un sonno inquieto quello dei residenti di Santa Maria di Ricadi, che da dopo Ferragosto sono alle prese con le forti mareggiate che lambiscono case e litorale sempre più in rovina. «La notte rimaniamo con un occhio aperto a vigilare sul mare che oramai ci entra in casa». Questo è il pensiero comune che si coglie nel borgo di pescatori ancora con qualche turista. Le immagini eloquenti, a partire dal 18 e 19 agosto, mostrano un territorio fragilissimo e un’erosione costiera (dovuta anche alla mano dell’uomo) che divora quei pochi metri di spiaggia rimasta fino a sbancare le fondamenta delle case a mare. «Il pericolo sono i crolli: dei porticati, delle scalette di accesso alle case e delle nostre stesse abitazioni. Con il mare in tempesta che infrange le proprie onde potentissime contro i muretti, sembra di stare a bordo di una nave, ma il rischio è che tutto possa cedere improvvisamente. E prima o poi, succederà».

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Gli accessi a mare erosi dalle amreggiate

Per salvare il salvabile e intraprendere immediate azioni di contrasto all’erosione costiera che ha già iniziato a provocare i primi cedimenti a tutti gli accessi a mare in agosto, si è mobilitato con una raccolta firme l’ex sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, residente in estate proprio a Santa Maria. Tra i firmatari dell’iniziativa promossa per la salvaguardia del borgo c’è anche il capogruppo di opposizione “Uniti per Ricadi”, Pasquale Mobrici. La raccolta firme è stata ora presentata sul tavolo del sindaco di Ricadi Nicola Tripodi, del commissario di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico nel territorio della Regione e per conoscenza alla presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento di Protezione civile, del presidente della Regione, del prefetto di Vibo Valentia, del dirigente della Protezione civile regionale e dello stesso presidente della Provincia di Vibo.

Nella petizione, largamente condivisa, si rimarca come il borgo di Santa Maria corra il rischio di «scomparire completamente a causa dell’inesorabile avanzata del mare e dei gravi danni provocati. Le ultime mareggiate – evidenzia il documento sottoposto alle autorità – hanno cagionato una grave erosione dell’intera fascia costiera antistante l’abitato, riducendo e per molti tratti eliminando la spiaggia. Tanto che il mare, avanzato senza incontrare alcuna resistenza, con la mareggiata del 23 novembre 2022, ancora una volta ha danneggiato molti fabbricati e i muri di protezione di importanti villaggi turistici. Questa pericolosa situazione, tuttora persistente, non è stata arginata dalla barriera di massi realizzata qualche anno fa, che si è rivelata fatiscente e, attualmente, pressoché inesistente essendo in buona parte sprofondata».

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Il mare ridisegna una costa che scompare

La spiaggia oramai cancellata

«Dai rilevi fotografici – evidenzia ancora il documento che accompagna la raccolta firme promossa da Costa -, appare evidente come l’erosione sia talmente avanzata, da costituire un vero stato di pericolo anche per altri fabbricati ormai lambiti dal mare. Tanto che le onde, anche quando la forza del mare non è particolarmente elevata, spesso superano la protezione esterna penetrando nel locali interni, com’è accaduto nella abitazioni di diversi firmatari. Appare chiaro, dunque, che il costoso rimedio realizzato a poche decine di metri dalla riva non solo si è rivelato del tutto inidoneo a contrastare l’erosione, ma addirittura ha accentuato la situazione di pericolo, trattenendo la sabbia che normalmente viene spinta dalle onde a riva quasi per ripascere la parte erosa dalle precedenti mareggiate».

Questa complessa situazione, ha incalzato Costa nel documento, «è stata già segnalata, sia pure in altra circostanza, all’autorità competente, ma non è dato conoscere quale risultato sia stato conseguito. In ogni caso, aldilà del riserbo mantenuto dalla predetta autorità, è assolutamente necessario avviare al più presto la progettazione e quindi la realizzazione di serie opere a mare a protezione dell’abitato e della incolumità personale dei proprietari e dei turisti, dal momento che la penetrazione dell’acqua al di sotto delle fondamenta di alcuni fabbricati, potrà determinarne il crollo in tempi brevi».

Il Master Plan dell’Autorità di bacino e gli altri interventi finiti nel dimenticatoio

«Resta da aggiungere che a suo tempo è stato elaborato dall’Autorità di bacino regionale, a protezione di un abitato non molto distante da Ricadi e posto in pericolo dall’erosione costiera, un Master Plan all’erosione costiera, confermato dal Comitato istituzionale del distretto idrogeologico dell’Appennino dell’Italia meridionale, nonché dal successivo Piano di bacino stralcio per l’erosione costiera redatto dall’Autorità di bacino regionale. È opportuno sottolineare – prosegue ancora Elio Costa – che in aggiunta è stata prevista la realizzazione di opere di difesa costiera nell’ambito del progetto generale denominato “Interventi integrati per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale Scogli delle Formiche-litorale di Pizzo Calabro, stralcio funzionale-COD-Int. Eci 10 finanziamento con delibera Cipe 87/2012 erosione delle coste”».

I residenti diffidano il sindaco Tripodi

Il richiamo alle iniziative regionali di Costa «mira ad evidenziare quanta importanza sia stata data dall’ente al fenomeno e a porre il problema delle ragioni per le quali una zona rientrante nella splendida Costa degli Dei sia stata invece trascurata, nonostante sia, per numero di presenze (la metà delle presenze turistiche regionali) la destinazione più visitata dell’intera regione Calabria». Alla luce di quanto sopra, «i proprietari di case e di strutture presenti nella baia di Santa Maria – anch’essi firmatari della petizione -, consapevoli del grave pericolo di danno derivante dall’erosione alle loro proprietà ed abitazioni e da interventi di protezione errati, al fine di scongiurare ulteriori danni, invitano e diffidano il sindaco Nicola Tripodi, nella sua qualità di legale rappresentante del comune di Ricadi, ad adottare ogni misura urgente e necessaria per evitare che l’inesorabile avanzare del mare, senza l’adozione di alcuna struttura protettiva, provochi ulteriori e maggiori danni alle case e pericoli all’incolumità delle persone, specialmente nei confronti di quelle costrette ad utilizzare la spiaggia per accedere in casa».

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