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Santuario di Paravati, il biografo di Natuzza: «Le chiesi di usare la bilocazione per dimostrare che era vero…» – VIDEO

Valerio Marinelli ha scritto 10 libri su Fortunata Evolo e ieri ha partecipato all’elevazione a santuario della sua chiesa. Commozione incontenibile tra i fedeli che l’hanno conosciuta: «Non si può descrivere a parole ciò che si provava incontrandola»

Santuario di Paravati, il biografo di Natuzza: «Le chiesi di usare la bilocazione per dimostrare che era vero…» – VIDEO
Il santuario di Paravati. Sotto, Valerio Marinelli e Sofia

Sofia, 22 anni d Trento, è la prima volta che visita questo luogo di culto. È insieme al padre, Carmelo. Lui la chiesa di Paravati, adesso elevata a Santuario, la conosce bene. Qui ha conosciuto mamma Natuzza. Ha chiesto e ottenuto conforto da quella donna semplice. «Non si può spiegare la sensazione che provai – racconta -. Ai miei amici dico di venire qui a Paravati per trovare la pace e la gioia interiore». Ha gli occhi lucidi mentre cerca di trasmettere il senso mistico della sua esperienza. Sua figlia è accanto a lui. Anche lei a stento trattiene le lacrime: «Appena ho varcato quel grande cancello mi sono sentita avvolta come in un abbraccio». Si commuove. Poi riprende, «è una sensazione bellissima, indescrivibile, un momento magico».

In chiesa per partecipare alla cerimonia di elevazione a santuario siedono i tanti figli spirituali di mamma Natuzza giunti da tutta Italia. Gruppi di fedeli riuniti nei cenacoli di preghiera e sparsi in tutto il mondo. Ci sono le autorità civili, militari e religiose. Ma c’è soprattutto la gente semplice.
Il santuario non riesce a contenere tutti. Molti assistono alla celebrazione dall’immensa distesa della Villa della Gioia. Quella spianata che in tante occasioni ha accolto fiumi di fedeli.

Don Sergio Meligrana legge la formula che nel giorno in cui la mistica avrebbe compiuto 100 anni, certifica l’elevazione a Santuario della chiesa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Scoppia un lungo applauso nel tempio di fede e amore che per l’occasione ha richiamato anche Valerio Marinelli, ingegnere nucleare e biografo ufficiale della mistica con le stigmate. Autore di 10 libri diversi su Natuzza Evolo. «Doveroso essere qui questa sera», spiega.

Poi racconta di quel primo incontro avvenuto nel 1977: «Andai personalmente da Natuzza, le proposi di venire a trovarmi in bilocazione presso l’Università della Calabria dove insieme ad alcuni colleghi avremmo ripreso con la telecamera la sua bilocazione, per poterla verificare e studiare. Ero molto giovane ed ero piuttosto sicuro di me. Natuzza sorrise e con grande semplicità mi disse che la bilocazione non dipendeva dalla sua volontà, ma avveniva quando e dove voleva Dio, e mi spiegò che era molto difficile che Dio mi concedesse quella prova. Mi invitò comunque se io lo avessi voluto a interrogare qualche testimone. Dopo quell’incontro crebbe in me il desiderio di approfondire tutto ciò che la riguardava. Mi trasformai in giornalista, in una specie di detective. Iniziai a girare per tutta la Calabria per intervistare e interrogare varie persone che avevano interagito con lei. Fu allora che capii che Natuzza aveva svolto un’attività gigantesca di consiglio, di conforto, di conversione, di aiuto di vario tipo nei confronti di un’infinità di persone e che al di là dei suoi doni mistici, era stata e continuava ad essere un punto di riferimento ed una ancora di salvezza per tanta umanità sofferente, bisognosa di aiuto e di solidarietà. Compresi che non tutto può essere spiegato scientificamente, ma ciò non vuol dire che non sia vero».

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