Fogna nel Sant’Anna, Arpacal ridimensiona le parole del Comune di Vibo: «Al momento non è possibile escludere alcuna ipotesi»
Palazzo Luigi Razza aveva sottolineato il corretto funzionamento del depuratore Silica. Ora l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente invita alla cautela
L’Arpacal prende le distanze dal Comune di Vibo Valentia e, con una comunicazione ufficiale, ridimensiona quanto l’Amministrazione vibonese aveva dichiarato in merito agli sversamenti di liquami fognari nel torrente Sant’Anna che sfocia a Bivona.
«Con riferimento alle notizie apparse su alcune testate, a seguito del sopralluogo effettuato in data odierna sul sito del Depuratore Silica – si legge nella nota dell’Arpacal -, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria precisa: allo stato attuale, non è possibile escludere alcuna ipotesi sulle cause dello sversamento che ha determinato l’arrivo di reflui alla foce del torrente Sant’Anna».
In altre parole, Arpacal sembra smentire le conclusioni a cui è giunto il Comune, che in mattinata aveva diffuso una nota nella quale si affermava che «a seguito del sopralluogo, non sono emerse anomalie nel funzionamento dell’impianto». Inoltre, Palazzo Luigi Razza aveva reso noto che ieri, «nell’immediatezza dello sversamento (un altro si è verificato oggi, ndr) alcuni tecnici comunali insieme al comandante della Locale hanno risalito il torrente per un lungo tratto, senza però rilevare situazioni da attenzionare», aggiungendo che le cause «vanno evidentemente ricercate altrove».
Ora la comunicazione dell’Arpacal, che invece invita ad evitare conclusioni affrettate, rimettendo in discussione anche l’efficienza del depuratore Silica.