Rinascita Scott, la difesa dell’ex sindaco di Nicotera Rizzo: «Non ci sono nuove prove a suo carico»
La precisazione dei legali dell’ex amministratore assolto in primo grado: «Dall’accusa una deduzione fuori luogo»
Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocato Domenico Ceravolo, difensore di Salvatore Rizzo in riferimento all’articolo Rinascita Scott, le nuove accuse della Dda di Catanzaro all’ex sindaco di Nicotera Rizzo: i verbali del pentito Megna entrano nel processo:
“Si comprende che, ad attività Giudiziaria ferma per ferie, qualcosa bisogna pur scrivere.
Se il cronista avesse dedicato più tempo alla lettura degli atti processuali (ma anche allo stesso atto di appello del pm) si sarebbe accorto che gli episodi “nuovi” propalati da tale Megna, sono stati trattati abbondantemente dalla pubblica accusa già nel primo grado del processo “Rinascita” ma, evidentemente, non sono stati ritenuti di rilievo dal Tribunale, al punto da aver rigettato la richiesta di sentire il collaboratore.
Al giornalista sarebbe bastato riflettere su quanto da egli stesso annotato e cioè che le dichiarazioni del collaboratore risalgono all’aprile del 2023, sette mesi prima della assoluzione del dottore Rizzo. Quindi, nulla di nuovo all’orizzonte di un nuovo giudizio, ma solo episodi oramai usurati dal tempo, contestati in primo grado, con la consegna al Tribunale, da parte della difesa, della prova del contrario su snodi dichiarativi importanti del Megna.
Che, dunque, l’accusa ritenga che vi siano nuove prove capaci di dimostrare i legami tra Rizzo e componenti di famiglie condannati per reati associativi, appare una deduzione fuor di luogo e serve solo ad infangare la dignità di chi ha subito un processo durato anni per raggiungere una assoluzione filtrata da una attività istruttoria stringente quanto approfondita. Vogliate prenderne atto e, dopo il necessario approfondimento, apportare le dovute specificazioni spiegando che non vi sono nuove prove a carico di Rizzo e che le presunte nuove prove non sono entrate ancora in alcun processo a carico di Rizzo“.
Accogliamo la precisazione dell’avvocato Ceravolo a cui certamente non sfuggirà che la richiesta di escussione del collaboratore di giustizia Pasquale Alessandro Megna avanzata dalla Dda di Catanzaro per il processo di appello costituisce certamente un elemento di novità. Non ci siamo inventati nulla: è, d’altra parte, lo stesso appello dei magistrati antimafia a chiedere di rinnovare l’istruttoria dibattimentale e «ammettere la nuova prova dichiarativa», sia con riferimento all’escussione del collaboratore che di due militari del Gico della Guardia di finanza. (ppp)
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