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«Non abbiamo ambulanze, usate la vostra auto»: il paradosso del 118 calabrese, più mezzi ma pochi disponibili

Non è raro che gli utenti si sentano rispondere così quando chiamano il servizio regionale d’emergenza perché le vetture vengono spesso utilizzate per servizi secondari come il trasferimento di pazienti da un ospedale all’altro. E a bordo ora mancano anche gli infermieri

«Non abbiamo ambulanze, usate la vostra auto»: il paradosso del 118 calabrese, più mezzi ma pochi disponibili
L'interno di un'ambulanza - foto di repertorio

Non è più tanto infrequente sentirsi rispondere – a una richiesta di soccorso – di caricare il paziente in auto e trasportarlo al pronto soccorso più vicino. Evidentemente la soluzione più efficace e veloce prospettata da chi – all’altro capo del telefono – ha le mani legate impossibilitato a inviare mezzi di soccorso sul posto o indirizzare alla guardia medica di zona. Né l’uno né l’altro nell’estate torrida in cui il servizio di emergenza-urgenza – completamente riformato – avrebbe dovuto iniziare a fornire un’assistenza più adeguata e, invece, si trova ancora in piena fase di rodaggio.

Interventi mancati

Nelle sabbie mobili della riorganizzazione e a corto di personale medico e infermieristico, mai come quest’anno il servizio di prima emergenza territoriale versa in una condizione drammatica. Si moltiplicano le segnalazioni di mancati interventi, alla centrale del 118 di Catanzaro gli operatori spesso non possono far altro che stringersi nelle spalle e consigliare il trasporto in autonomia all’ospedale. Un suggerimento a tutela della salute dei cittadini di chi in trincea si trova ad operare senza mezzi, senza uomini.

Mancano i medici e adesso anche gli infermieri

Se fino a qualche anno fa le quattordici postazioni territoriali d’emergenza nella provincia di Catanzaro erano carenti di soli medici, adesso risultano sprovviste anche di infermieri. Per molti turni l’ambulanza ha a bordo solo l’autista senza sanitari per prestare soccorso. Ad esempio, è accaduto la scorsa settimana nella pet (postazione di emergenza territoriale) di Lamezia Terme e anche a Maida, da anni demedicalizzata e oggi con la presenza dell’infermiere a singhiozzo.

Le ambulanze per i trasporti secondari

Tuttavia, la vera “novità” di questa estate è l’assenza di ambulanze e non perché in teoria non ce ne sarebbero a sufficienza ma semplicemente per un uso scorretto. La gestione dei trasporti secondari viene gestita dalla centrale operativa nord che spesso dirotta i mezzi sul trasferimento di pazienti da un ospedale a un altro, per effettuare visite o consulenze sottraendoli agli interventi di emergenza sul territorio.
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