Operazione “Conquista”, i nomi di tutti gli indagati (FOTO)
C’è anche un noto avvocato vibonese tra i destinatari dei provvedimenti eseguiti questa mattina dai carabinieri su disposizione della Dda di Catanzaro contro il clan Bonavota di Sant’Onofrio
Sono cinque i provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei riguardi di altrettanti soggetti, esponenti apicali della famiglia ‘ndranghetista dei “Bonavota”, attiva nei comuni di Sant’Onofrio e Maierato, ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di: omicidio; detenzione e porto di armi comuni e da guerra; danneggiamento; estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.
I fermati sono:
Pasquale Bonavota, 42 anni, ritenuto capo della cosca di Sant’Onofrio;
Domenico Bonavota, 37 anni, ritenuto capo dell’ala militare della omonima cosca;
Onofrio Barbieri, 36 anni di Sant’Onofrio;
Giuseppe Lopreiato, 28 anni, di Sant’Onofrio;
Domenico Febbraro, 23 anni, di Sant’Onofrio.
Si è reso irreperibile ed al momento è ricercato dai Carabinieri Nicola Bonavota, 40 anni, fratello di Pasquale e Domenico.
Omicidi ed estorsioni, decapitata la cosca Bonavota (NOMI)
Risultano altresì indagati:
Francesco Fortuna, 36 anni, di Sant’Onofrio, già detenuto per l’omicidio di Domenico Di Leo, in forza ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha resistito al vaglio del Tribunale del Riesame.
Giuseppe Di Renzo, 44 anni, avvocato del Foro di Vibo Valentia, per favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose al suo assistito Andrea Mantella;
Vincenzino Fruci, 40 anni, di Acconia di Curinga;
Antonio Falbo, 53 anni, di Nicastro;
Francesco Lo Bianco, 46 anni, di Vibo Valentia;
Andrea Mantella, classe 44 anni, collaboratore di giustizia di Vibo Valentia;
Francesco Michienzi, classe 36 anni, collaboratore di Acconia di Curinga.
Operazione “Conquista” contro i Bonavota, tra gli indagati l’avvocato Di Renzo
Nel corso dell’operazione sono stati arrestati in flagranza di reato Giovanni Lopreiato, 54 anni, di Sant’Onofrio, contiguo alla medesima cosca – che favoriva lo stato di clandestinità di Domenico Bonavota, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza – perché trovato in possesso di documenti di identità falsi e Antonio Salvatore Gerardo Petrolo, di Vibo Valentia, 51 anni, poiché trovato in possesso di una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa e 36 munizioni.