venerdì,Settembre 6 2024

Strangolò la fidanzata durante il lockdown, per la Cassazione era “stressato” dal Covid: ora il vibonese De Pace può evitare l’ergastolo

Per i giudici della Suprema Corte deve essere rivalutata la concessione delle attenuanti generiche per l'omicidio commesso dal giovane di Dasà il 31 marzo 2020

Strangolò la fidanzata durante il lockdown, per la Cassazione era “stressato” dal Covid: ora il vibonese De Pace può evitare l’ergastolo
Antonio De Pace e Lorena Quaranta
Antonio De Pace e Lorena Quaranta

L’assassinio il 31 marzo 2020, in piena pandemia, di Lorena Quaranta per mano del suo fidanzato, il 34enne di Dasà Antonio De Pace, scosse fortemente l’opinione pubblica. Per quello omicidio De Pace è stato condannato all’ergastolo in primo grado, poi confermato in appello. Ma nel marzo scorso, la Corte di Cassazione ha stabilito la necessità di un nuovo processo d’Appello per valutare la concessione delle attenuanti generiche. Sentenza che ora trova spiegazione nelle motivazioni. Secondo la Suprema Corte, infatti, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Messina «non tiene conto della causa che ha provocato la condizione di agitazione», cioè lo stress causato dalla pandemia da Covid, che avrebbe portato De Pace a strangolare. Condizione di stress che, secondo la Cassazione, «ha ostacolato la pronta attivazione di quei presidi, di ordine psicologico, affettivo, relazionale, sanitario diretti a mitigare gli effetti e a prevenirne l’escalation»

Lorena Quaranta, siciliana, fu uccisa a Furci Siculo, in provincia di Messina. La colpevolezza di De Pace è ormai accertata, ma ora l’ergastolo è a rischio. Se la Corte d’Appello riscontrerà le condizioni di stress psicologico descritte dalla Cassazione, l’uomo potrebbe ottenere un forte sconto di pena.

Prospettiva che sta già sollevando numerose polemiche tra le associazioni contro il femminicidio, alcune della quale costituitisi come parte civile nel processo. «Abbiamo atteso le motivazioni della sentenza per esprimere una nostra opinione – afferma l’avvocata Cettina Miasi del Centro antiviolenza Una di noi, come riporta Messina Today -. La lettura delle stesse ci lascia sgomente e fortemente allarmate per la tutela di tutte le donne come Lorena. La Corte di Cassazione, di fatto, giustifica il comportamento del De Pace e stigmatizza l’operato dell’Assise di prime cure e dell’Assise di appello per non avere tenuto in considerazione lo stato psicologico dell’imputato valuto il periodo di lookdown motivazione che lascia spazio alla possibilità di ritenere che tutto sia lecito se commesso in un periodo di stress».

Leggi anche ⬇️

Articoli correlati

top