Gli avvocati vibonesi in stato di agitazione: «Giudice di pace senza personale e gravi ritardi per udienze e sentenze»
Il Consiglio dell'Ordine ha chiesto interventi urgenti per superare una situazione definita «inaccettabile»: «Solo tre giudici invece di otto ad occuparsi di 7mila procedimenti all'anno»
Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il Foro a causa delle criticità riguardanti l’Ufficio del Giudice di pace che non permetterebbero ai togati vibonesi di lavorare «in condizioni di dignità e decoro professionale». Viene in particolare lamentata una grave carenza di organico, in ragione della quale il Consiglio ha chiesto un intervento urgente al ministero della Giustizia, al presidente della Corte d’Appello e a quello del Tribunale di Vibo, affinché vengano assegnati nuovi giudici e si superi l’impasse. Il tutto è stato deliberato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati durante una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi.
Nella delibera si legge che all’Ufficio del Giudice di pace di Vibo Valentia vengono iscritti a ruolo annualmente più di 7mila procedimenti civili. Un bel carico di lavoro che ricade su soli tre giudici «che si occupano sia del settore civile sia del settore penale, a fronte di una pianta organica che ne prevederebbe 8, quindi, con scopertura superiore al 60%; già dall’anno 2018, due giudici sono stati trasferiti e, nonostante le diverse segnalazioni di questo Consiglio, mai sostituiti».
Da questa carenza organica, sottolineano gli avvocati vibonesi, consegue che «occorrono mesi per ottenere un decreto di fissazione della prima udienza, i rinvii vengono fissati anche ad anni di distanza, le riserve vengono sciolte con inaccettabile ritardo e le sentenze emesse con altrettanto grave ritardo». E tutto potrebbe peggiorare secondo i togati, «in ragione dell’estensione della competenza per valore del Giudice di pace disposta con la riforma Cartabia». Una situazione definita «inaccettabile», insomma, che pone « seri dubbi sulla possibilità dell’avvocatura di garantire compiutamente ed effettivamente la difesa e tutela dei diritti dei cittadini».
Da qui, e dopo le segnalazioni passate dall’Ordine degli avvocati alle autorità competenti, ecco la decisione di proclamare lo stato di agitazione del Foro vibonese. Convocata inoltre un’assemblea degli iscritti a inizio ottobre, quando, se non saranno stati presi i dovuti provvedimenti, «verranno discusse e deliberate le iniziative necessarie al fine di risolvere la grave e inaccettabile situazione dell’Ufficio del GdP di Vibo Valentia».