venerdì,Ottobre 18 2024

Il Comune di Vibo scopre una fognatura rotta che riversava liquami nel Sant’Anna: «Risposte ai cittadini e alla stampa»

L’Amministrazione Romeo comunica di aver scoperto il motivo degli sversamenti in mare: «La causa era una tubatura danneggiata a 4 metri di profondità. Stiamo intervenendo»

Il Comune di Vibo scopre una fognatura rotta che riversava liquami nel Sant’Anna: «Risposte ai cittadini e alla stampa»
Il torrente Sant'Anna (estate 2024)

Il Comune c’è. E sul torrente Sant’Anna batte un colpo bello forte: «L’Ufficio tecnico del Comune ha individuato la rottura di un tratto della vecchia tubazione, sita alla profondità di circa quattro metri, che recapita una quota di liquami di Vibo al depuratore Silica. È stato quindi effettuato un pronto intervento e sono in corso i necessari lavori di completamento. Eventuali momentanee problematiche di carattere ambientale sarebbero verosimilmente riconducibili proprio a tale sversamento».

In altre parole, nel mare di Bivona finiva la fogna di Vibo. L’amministrazione comunale guidata dal neo sindaco Enzo Romeo l’ha scoperto dopo essersi attivata, si legge in una nota, «alla luce del legittimo interesse della cittadinanza e dei numerosi articoli di stampa, in merito alle condizioni del fosso Sant’Anna che sfocia nelle acque di Bivona, si rende necessario assumere una posizione ufficiale al solo scopo di chiarire i reali contorni della vicenda». Solo? Hai detto niente. È quello che Il Vibonese ha chiesto con forza nelle ultime settimane, documentando con foto, video e reportage sul posto quello che il Sant’Anna riversava in mare, pregiudicando la balneazione in uno dei tratti di costa più frequentati proprio dai cittadini vibonesi.

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«Innanzitutto – scrive il Comune – è opportuno mettere a fuoco le questioni tecniche presenti: da un lato il depuratore di Silica e dall’altro la presenza di reflui non trattati rinvenuti nella parte più alta del fosso Sant’Anna. Il depuratore è da circa un mese soggetto a un intervento di manutenzione straordinaria eseguito dal Comune, con la supervisione ed il controllo continuo del dipartimento Ambiente della Regione, dell’Ufficio del commissario sulla depurazione, dell’Arpacal, del Corap che ha concesso la possibilità di recepire una quota di liquami in caso di necessità di alleggerire il carico sull’impianto in questione». Cioè, nel caso in cui l’impianto in località Silica vada sotto sforzo, come capita soprattutto d’estate, una parte dei suoi liquami dovrebbero essere indirizzati verso il depuratore a valle, quello più grande di Porto Salvo, proprio per evitare che la struttura a monte possa tracimare e riversare liquami non trattati nel Sant’Anna.

«A seguito degli interventi già eseguiti – rassicura il Comune – il depuratore di Silica allo stato ha un corretto funzionamento, stando ai controlli di processo ed alle analisi effettuate, e si stanno completando altre lavorazioni connesse anche al controllo dei volumi che saranno eventualmente collettati verso il depuratore di Porto Salvo». Insomma, Palazzo Luigi Razza assicura: il depuratore Silica funziona. Ma l’odore nauseabondo e l’aspetto inequivocabile di ciò che si riversava in mare da qualche parte doveva pur arrivare.

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«Altra cosa è la presenza di liquami segnalata da alcuni giorni anche sulla stampa – continua il Comune -. Dopo giorni di intenso lavoro, l’Ufficio tecnico del Comune ha individuato la rottura di un tratto della vecchia tubazione, sita alla profondità di circa quattro metri, che recapita una quota di liquami di Vibo al depuratore Silica. È stato quindi effettuato un pronto intervento e sono in corso i necessari lavori di completamento. Eventuali momentanee problematiche di carattere ambientale sarebbero verosimilmente riconducibili proprio a tale sversamento».

Già da domani verificheremo sul campo se l’intervento del Comune avrà eliminato il grosso di un inquinamento che rischiava di pregiudicare l’estate vibonese. Resta la necessità di risolvere una volta e per sempre un problema annoso che puntualmente si ripresenta ad ogni stagione estiva, ma non perché d’inverno l’inquinamento si fermi, ma solo perché, come si dice, passata la festa gabbato lo santo. Il sindaco Romeo dice che bisognerà aspettare almeno l’estate prossima per vedere la soluzione definitiva. L’importante, però, e che nel frattempo la toppa regga bene.

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