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“Diplomificio” all’Accademia Fidia, la Procura di Vibo chiede il processo per 65 indagati – NOMI

In cinque ammessi al rito abbreviato. L'indagine Diacono mira a far luce su un presunto giro di corruzione per ottenere falsi diplomi a Stefanaconi. Contestata l’associazione a delinquere in un’inchiesta che coinvolge anche funzionari del Miur, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale e medici

“Diplomificio” all’Accademia Fidia, la Procura di Vibo chiede il processo per 65 indagati – NOMI
L'Accademia Fidia di Stefanaconi

Il reato associativo

Dimitri Licata

Il principale reato contestato è quello di associazione a delinquere. Accusa mossa a: Michele Licata, Davide Licata, Dimitri Licata, Jgor Licata, Michela Licata, Carmine Caratozzolo, Christian Piscitelli, Rossella Marzano, Domenico Califano, Patrizia Fazzari, Rosa Cilea, Pietro Amato, Antonio Gavino Oggiano, Giovanni Carbone, Domenico Carrozzo, Nunzio Pagano, Vita Lentini, Francesco Ierullo. Fra i principali indagati dell’inchiesta il preside e fondatore dell’istituto vibonese con sede a Stefanaconi, Michele Licata, unitamente ai figli Davide, Jgor e Dimitri Licata, la nipote Michela, la nuora Rossella Marzano.
Secondo gli investigatori si sarebbe messo in moto un vasto giro di corruzione che avrebbe portato, in cambio di denaro e altre utilità, a falsi diplomi con i quali i beneficiari partecipavano a concorsi pubblici con la finalità di un’assunzione nelle scuole. Un presunto sistema scoperto dagli inquirenti che, nel marzo del 2021, aveva portato all’arresto di dieci persone accusate, in concorso tra di loro e a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio. Tra gli indagati per i quali il pm della Procura di Vibo ha chiesto il processo c’è anche la dirigente scolastica Maria Rita Calvosa, di Latina, già dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria. 
I diplomi e i master fittizi sarebbero stati ottenuti, sempre secondo la prospettazione della Procura, senza mai frequentare i corsi; l’altro elemento emerso in fase di indagini riguarda la presunta commistione tra chi doveva controllare e che invece è diventato complice del “sistema” generando corruzione e ingenti guadagni. Il gup deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio e sugli abbreviati nell’udienza del 10 settembre prossimo.

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Lucio Aragona, Tommaso Zavaglia, Giuseppe Di Renzo, Marianna Zampogna, Giuseppe Pasquino, Francesco Muzzopappa, Elisabetta Solano, Raffaele Masciari, Giuseppe Grande, Giosuè Monardo, Guido Contestabile, Nicola Carratelli.

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