domenica,Settembre 8 2024

Bancarotta Artusa a Vibo: imprenditore assolto in appello

Non regge nel giudizio ordinario l’impalcatura accusatoria dell’operazione “The Best Shop” scattata nel 2013

Bancarotta Artusa a Vibo: imprenditore assolto in appello

La Corte d’Appello di Catanzaro, in riforma della sentenza di primo grado che aveva visto la condanna a 2 anni nei confronti Franco Zezzo, 47 anni, di Portosalvo (frazione di Vibo Valentia) – ha assolto l’imputato poiché “il fatto non costituisce reato”. Franco Zezzo era rimasto coinvolto nell’operazione “The Best Shop” sulla contestata bancarotta fraudolenta agli imprenditori Artusa, con negozi di alta moda a Vibo e Lamezia. Il Tribunale di Vibo, presieduto dal giudice Tiziana Macrì, aveva condannato alla pena (sospesa) di 2 anni Franco Zezzo, limitatamente ad una condotta riguardante un assegno circolare di diecimila euro, nelle vesti di amministratore e legale rappresentante della “Modart srl”, azienda dichiarata fallita dal Tribunale di Catanzaro del 26 novembre 2012. Erano state concesse in primo grado le attenuanti generiche ed era stata poi dichiarata l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale, oltre all’incapacità ad esercitare uffici direttivi in qualunque impresa per la durata di due anni. Da tutte le altre condotte, Franco Zezzo era stato invece assolto per non aver commesso il fatto già in primo grado.

La Corte d’Appello di Catanzaro ha quindi ora dichiarato l’estraneità dell’imputato anche dalla residua contestazione, in accoglimento delle argomentazioni difensive prospettate dagli avvocati Giuseppe Di Renzo, Marianna Zampogna e Antonello Fuscà. L’operazione “The Best Shop” era scattata il 24 ottobre 2013 nei confronti degli imprenditori Mario e Maurizio Artusa (attualmente imputati per l’operazione antimafia Rinascita-Scott dove sono stati condannati in primo grado per reati di mafia) ed all’epoca era stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare. L’ipotesi di reato era quella di bancarotta fraudolenta e fra i beni sequestrati (di cui è stato poi disposto il totale dissequestro) vi erano anche i negozi di abbigliamento su corso Vittorio Emanuele III a Vibo, uno a Milano ed uno a Lamezia Terme su corso Nicotera.

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