L’Asp di Vibo Valentia sciolta per infiltrazioni mafiose: il ministro Piantedosi ha deciso
La decisione ratificata oggi dal Consiglio dei ministri sulla base della relazione del prefetto Grieco che ha tirato le somme di sei mesi di lavoro svolto dalla commissione d’accesso agli atti
Sciolta per infiltrazioni mafiose l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Per la durata di 18 mesi la sua amministrazione sarà affidata a una commissione straordinaria. La decisione è stata ratificata oggi dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale a sua volta aveva preso atto della relazione del prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, che ha tirato le somme del lavoro svolto dalla commissione di accesso agli atti che si è insediata il 22 novembre 2023, il cui lavoro avrebbe dovuto concludersi a febbraio ma fu prorogato di altri tre mesi.
Dunque, per 6 mesi i commissari prefettizi hanno indagato e passato sotto la lente gli atti, riscontrando le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Contesto di forte compromissione della legalità che sta emergendo dal processo Mastrale-Carthago in corso dinnanzi al Tribunale di Vibo. Dall’inchiesta, infatti, affiora una Azienda sanitaria «asservita ai desideri della criminalità locale», con stretti legami tra alcuni medici, funzionari ed esponenti dei clan vibonesi. È la seconda volta che l’Asp di Vibo viene sciolta: la prima fu nel 2010, ma, a quanto pare, non è servito a molto se ora il copione si ripete.
A rendere tutto più singolare c’è il fatto che l’Asp è già retta da un commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, che guida anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo la nomina del governatore Roberto Occhiuto nel giugno 2023. In quella circostanza Battistini subentrò a un altro commissario straordinario, Giuseppe Giuliano, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Catanzaro sui posti letto Covid che durante la pandemia sarebbero stati sovrastimati per evitare la zona rossa, attraverso la presunta comunicazione di dati falsi riguardanti il numero di postazioni Covid immediatamente attivabili entro 48 ore.
Concorsi, pressioni della politica, assunzioni, appalti. Sono queste le tracce seguite dalla commissione d’accesso agli atti che hanno condotto allo scioglimento. Le motivazioni saranno rese note nel dettaglio dal ministero nei prossimi giorni. Ma al netto di quello che emergerà nero su bianco, i vibonesi, purtroppo, hanno le idee chiare su cosa accadeva dietro quelle mura.
Il Consiglio dei ministro oggi ha inoltre deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento dei consigli comunali di Rende (Cosenza) e di Castiglione di Sicilia (Catania).