venerdì,Luglio 5 2024

Droni da guerra camuffati da pale eoliche: sequestrati 6 container nel porto di Gioia Tauro

Provenienti dalla Cina e diretti in Liba sono stati scoperti dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Palmi. Una volta assemblati avrebbero avuto un’apertura alare di 20 metri per 3 tonnellate di peso

Droni da guerra camuffati da pale eoliche: sequestrati 6 container nel porto di Gioia Tauro

Pezzi per assemblare droni militari con un’apertura alare di 20 metri camuffati da pale eoliche. I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria non si sono fatti ingannare e hanno scovato il micidiale carico in 6 container del Porto di Gioia Tauro provenienti dalla Cina e destinati in Libia. L’operazione, condotta nell’ambito di attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e svolta in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, ha consentito il sequestro di vari componenti per l’assemblaggio di due droni a uso bellico.

I container intercettati avrebbero dovuto trasportare componenti per l’assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica. Dopo aver effettuato la scansione radiogena con apparecchiatura in uso all’Agenzia delle Dogane e Monopoli, sono stati eseguiti i successivi approfondimenti da parte degli investigatori del gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, consentendo di accertare che, pur avendo fattezze costruttive simili a turbine eoliche (Wind Power Equipment Accessories), i beni trasportati presentavano elementi e particolari da far ritenere che potessero essere fusoliere ed ali di apparecchi idonei al volo quali, appunto, droni ad uso bellico. I componenti erano nascosti tra alcuni carichi di copertura in materiale composito che replicavano pale eoliche, proprio con lo scopo di dissimulare i controlli.

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I velivoli a guida autonoma (Uav) assemblati hanno una stazza pari a oltre 3 tonnellate per una lunghezza di oltre 10 metri ed una apertura alare di circa 20 metri. Disposto il sequestro in relazione all’ipotesi di traffico internazionale di armi verso un Paese – la Libia – soggetto a embargo sulla base delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e regolamenti nazionali e comunitari. L’attività condotta dai Finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, testimonia ulteriormente il fondamentale contributo nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti.

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