Mario Romano: «Il Sud è pronto a trainare il Paese»

«Una platea d’eccezione, un programma di interventi di grandissimo spessore, un’atmosfera magica per i 30 anni dei Giovani di Confindustria a Capri». Un evento che, tra i suoi principali protagonisti, ha avuto anche il presidente dei Giovani Imprenditori del Mezzogiorno, Mario Romano. Lo stesso ha aperto i lavori della giornata conclusiva con un messaggio scandito a chiare lettere: «Il Mezzogiorno fa parte del patrimonio Italia, un patrimonio immenso, che dobbiamo usare al meglio. Nel Mezzogiorno esiste un’imprenditoria di eccellenze che lavora producendo ricchezza sociale, occupazione e benessere, nonostante tutti gli ostacoli che le si oppongono. Imprese di successo che contribuiscono in modo sostanziale a tenere in piedi l’economia italiana».

Un discorso a braccio quello di Romano, nel quale l’amministratore delegato della “Romano Arti Grafiche” di Tropea, ha rimarcato la sua convinzione sul fatto che «la rinascita dell’Italia può partire dalla punta dello Stivale». Con un richiamo forte al protagonismo dei giovani imprenditori del Mezzogiorno, che sono «l’immagine positiva di un Sud assolutamente legittimato ad interloquire alla pari con le altre aree dell’Italia e con i Paesi europei e non solo. Abbiamo acquisito un pensiero nuovo – ha aggiunto -, al passo coi tempi, siamo coscienti dei cambiamenti sociali ed economici non solo a livello nazionale, ma europeo e mondiale. Abbiamo cambiato la nostra visione rispetto ad un mercato ormai globalizzato; stiamo innovando, snellendo le procedure, migliorando gli standard di qualità. Abbiamo deciso di puntare sulla competenza e sul merito dei nostri giovani. Abbiamo una visione chiara di quello che vogliamo fare e di dove vogliamo andare. Dopo sette anni di crisi, al Sud non c’è mai stata tanta voglia di riscatto come ora».

Sono gli stessi giovani imprenditori del Sud che, ha detto ancora Mario Romano dal palco della convention di Capri, saranno «la chiave per l’affermazione di un nuovo scenario in cui un Mezzogiorno ricco e sviluppato abbia un ruolo di traino per l’economia nazionale». E, ancora, tre parole d’ordine sulle quali incentrare il rilancio del sistema produttivo meridionale: «legalità, responsabilità e normalità. Tre termini legati – ha spiegato – perché non mi piace parlare di legalità ma di responsabilità. La legalità dovrebbe essere normalità e fa indiscutibilmente parte del nostro stile imprenditoriale, nelle piccole cose quotidiane, nel rispetto dei nostri collaboratori e di noi stessi».