Strade vibonesi nel degrado, pioggia di reazioni alla lettera del turista veneto: «“Lordazzi”, vergogna calabrese»
Un villeggiante per la prima volta in Calabria ha affidato al nostro giornale le sue amare considerazioni: «Posti bellissimi in un contesto da incubo». Tantissimi i commenti dei lettori. Mentre dalla politica e dai sindaci neppure un fiato
«Le strade sono quello che sono, ma i rifiuti sparsi ovunque ci arrivano da soli?». È uno dei commenti chiave alle considerazioni di un turista veneto, che ha trascorso le sue vacanze nel Vibonese e ha affidato al nostro giornale la sua riflessione. Centinaia di interazioni social per una lettera scritta col cuore e con gli occhi da un villeggiante per la prima volta in Calabria, affascinato dalla bellezza dei luoghi e inorridito (giustamente) dal degrado che attanaglia le strade che conducono a questi angoli di paradiso sulla costa e nell’entroterra montano.
I lettori de Il Vibonese hanno commentato senza acredine, senza buttarla come spesso accade in politica, ma con grande obbiettività, evidenziando che, per quanto le strade possano essere fatiscenti, insicure e invase dalla vegetazione, a fare la differenza è l’inciviltà di chi ancora, nel 2024, continua ad avere una coscienza civica azzerata dalla strafottenza e dell’autolesionismo.
Come sottolinea un altro lettore, D.L., che ha rimarcato la rassegnazione dei vibonesi riscontrata dal turista veneto: «Nascono già con questa filosofia, crescono nella rassegnazione, mangiano maleducazione e respirano ignoranza. Peccato, peccato veramente, posti bellissimi confermo, strade assurde, sto rovinando la macchina perché io ci vivo purtroppo».
«Come dargli torto – incalza M.R. -. Ai calabresi manca proprio il senso civico, la cultura dell’accoglienza e quella del turismo. Da calabrese mi piange il cuore perché, senza togliere niente a Puglia e Sicilia, la Calabria ha le coste e il mare tra i più belli d’Italia. Peccato!».
Più stringato ma carico di rammarico il commento di N.G.: «Mi dispiace leggere tutto questo per la mia provincia, ma purtroppo è tutto vero».
«Perché è così difficile affrancarsi da comportamenti che con la civiltà e il senso civico non hanno nulla in comune? – si chiede D.C. – Attendiamo sempre che sia l’altro a fare il primo passo. È così che la rassegnazione prende il posto del riscatto. Calabria, terra magica e suggestiva, non lasciamo che soffochi tra cumuli di spazzatura e indifferenza».
E ancora, racconta un altro lettore, D.M.: «Ho percorso per quattro giorni la strada da Parghelia allo svincolo di Pizzo. In alcuni tratti di strada mi è sembrato di essere in Inghilterra, costretto (io come tutti gli altri camion compresi) a guidare a sinistra, con tutti i pericoli che ne conseguono, per evitare le fosse delle Marianne alla mia destra. Desolante».
Non manca comunque chi punta il dito soprattutto contro la politica e gli Enti locali, che avrebbero il dovere di provvedere a una manutenzione efficiente delle strade: «Povera terra mia – commenta D.M. – in mano a maledetti porci politici che non fanno nulla per evitare questo scempio, anzi vedi spazzatura sparsa per anni e strade rotte da decenni. Vorrei sapere cosa fanno le forze dell’ordine a riguardo, perché non controllano gli enti pubblici che anno il dovere di fare manutenzioni e pulizia».
Ma A.G. ribatte: «Trovo più grave il poco senso civico esistente. Basta vedere cosa si trova lungo la strada che da Vibo Marina porta a Vibo città. Ci vuole proprio un bel esame di coscienza prima di incolpare questo o quel ente».
Tra chi invoca una selva di telecamere e foto-trappole per individuare i “lordazzi” e chi maledice la politica per la sua distanza dai problemi reali del territorio, si introduce anche la testimonianza di E.C.: «Sono appena tornata dopo aver lavorato in Veneto e anche lì hanno la spazzatura in strada, addirittura alla fermata degli autobus c’erano buste con recipienti di vetro sporchi e plastica ovunque, l’inciviltà c’è ovunque, sia al Nord che al Sud».
Insomma, un problema sentito che ha innescato numerose reazioni tra chi ci legge. Un coro d’indignazione, rammarico e rabbia nel quale risalta, manco a dirlo, il silenzio della politica, dei sindaci, dei presidenti assortiti. Amministratori sempre pronti a sfornare, su qualunque cosa, note stampa inutilmente prolisse, che questa volta, invece, hanno preferito far finta di nulla.
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