mercoledì,Luglio 3 2024

Processo Maestrale, Mantella sull’imprenditore Russo: «Venne a trovarmi in clinica mentre ero ai domiciliari»

Le auto prese dal rivenditore di Vibo sarebbero state regalate anche ai sanitari di Villa Verde per avere perizie psichiatriche favorevoli

Processo Maestrale, Mantella sull’imprenditore Russo: «Venne a trovarmi in clinica mentre ero ai domiciliari»

Anche la posizione dell’imprenditore Domenico Russo, 66 anni, di Vibo Valentia, al centro oggi della deposizione del collaboratore di giustizia Andrea Mantella nel corso del maxiprocesso nato dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium. A condurre l’esame del collaboratore – dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo – è stato il pm Annamaria Frustaci. Domenico Russo è una persona colta, era un mio amico, un imprenditore legato ai Piromalli di Gioia Tauro e che a Vibo aveva una rivendita di auto e dei capannoni a Portosalvo. Eravamo amici e non gli ho mai fatto delle estorsioni – ha dichiarato Mantella – poiché era un amico e mi finanziava. È venuto anche a trovarmi quando mi trovavo detenuto per reati di mafia nella clinica Villa Verde, nel Cosentino. In un’occasione mi portò in clinica una guantiera di pasticcini con sotto una mazzetta di soldi».

L’aula bunker di Lamezia Terme

«In altra occasione restò a cena nella clinica insieme a me, Francesco Scrugli, Salvatore Morelli e Samuele Lovato. All’epoca io mi trovavo agli arresti domiciliari a Villa Verde e nessuno in teoria poteva venirmi a trovare dall’esterno. Domenico Russo – ha ricordato il collaboratore – riforniva me e il mio gruppo di autovetture e in un’occasione mi diede anche un assegno da ottomila euro. Ricordo che lasciai presso la sua concessionaria una mia Bmw che temevo mi venisse sequestrata. Ho preso da lui diverse auto, tra Audi e Bmw X3. Alcune sono finite regalo ai sanitari di Villa Verde che dovevano favorirci nei processi con perizie psichiatriche false. Attraverso Russo ho preso una Bmw X3, una Mercedes, un’altra Bmw finita a Salvatore Morelli ed un’altra ancora a Francesco Antonio Pardea. Altra auto è finita invece alla mia compagna Sonia Marsico ed una pure a Rosario Battaglia di Piscopio. Siamo nel 2011 e Russo – ha aggiunto Mantella – era perfettamente a conoscenza che le autovetture non le pagavo ed era pure a conoscenza della mia rete di copertura con i sanitari della clinica ai quali regalavo le auto per ottenere perizie favorevoli per me, Francesco Scrugli e Tonino Forastefano di Cassano».

L’imprenditore Domenico Russo si trova imputato con l’accusa di favoreggiamento personale con l’aggravante mafiosa. Per gli inquirenti – sentito a sommarie informazioni testimoniali il 30 aprile 2013 – avrebbe aiutato Andrea Mantella ad eludere le investigazioni dell’antimafia riferendo falsamente di alcuni rapporti di debito e credito con lo stesso Mantella per la cessione di automobili.

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