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Le contrade di Polia verso l’annessione da parte di Filadelfia: il Tar respinge il ricorso del Comune

Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di sospensiva in merito al referendum che potrebbe sancire il passaggio di alcuni territori. L’opposizione: «Fallimento dell’amministrazione Alessandro e della sua maggioranza»

Le contrade di Polia verso l’annessione da parte di Filadelfia: il Tar respinge il ricorso del Comune
L’abitato di Polia

Prosegue l’iter che potrebbe portare Filadelfia ad annettere alcune contrade che attualmente ricadono nel territorio di Polia. Il Tar Calabria, infatti, ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune di Polia in merito alla procedura per l’effettuazione del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge regionale 230/12^ che riguarda proprio la modifica dei confini territoriali dei Comuni di Filadelfia e Francavilla Angitola. Ne dà notizia il gruppo di minoranza “Insieme per Polia”, che imputa all’amministrazione guidata dal sindaco Luca Alessandro e alla sua maggioranza quello che definisce «l’ennesimo fallimento».

La vicenda – spiega una nota del gruppo di opposizione – prende le mosse dalla volontà di alcuni cittadini riuniti nel comitato “Io abito a Filadelfia”, costituito da residenti delle contrade Piano Bosco, Fella e Pantani, che hanno fatto istanza al Comune di Filadelfia perché si procedesse a una modifica dei confini territoriali tra il Comune di Filadelfia e i limitrofi Comuni di Polia e Francavilla Angitola, affinché gli stessi, pur mantenendo la residenza nella propria casa, venissero ad essere registrati nella popolazione residente del Comune di Filadelfia, attraverso appunto una modifica dei confini territoriali.

Una veduta di Filadelfia

«Ebbene – si legge nella nota – il 19 giugno u.s. il Tar Calabria ha respinto la sospensiva, con l’ordinanza n. 344/2024 che di fatto si è espressa sul ricorso cautelare proposto dall’Amministrazione Comunale di Polia, in merito alla vicenda che vede coinvolte la Regione Calabria a cui si ascrive la deliberazione del Consiglio regionale n. 270 del 12.03.2024 pubblicata sul Burc n. 59 del 18.03.2024 e avente ad oggetto l’effettuazione del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 230/12^ recante: “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Filadelfia, Francavilla Angitola e Polia della provincia di Vibo Valentia”, ed il Comune di Filadelfia a cui va la paternità della deliberazione consiliare n. 10 del 22.05.2023, avente ad oggetto l’avvio della procedura di modifica dei confini territoriali Comuni di Filadelfia, Polia e Francavilla Angitola».

Poi, le critiche rivolte all’amministrazione di Polia: «È innegabile che siamo difronte ad un fallimento politico della classe dirigente e politica del Comune di Polia, non si registra alcuna difesa del territorio e degli interessi della comunità di Polia. Mai così in basso! Ed ancora più grave ed impietosa risulta la riflessione che siamo obbligati a fare difronte a tale evidenza, ovvero le motivazioni che hanno spinto i residenti delle contrade a ritenere più attrattivo il Comune limitrofo rispetto al proprio. Motivo che certo va ricercato nelle deficienze manifestatesi nelle ultime amministrazioni comunali che non sono state in grado di soddisfare le pur elementari esigenze delle popolazioni locali, che di fatto continuano ad essere forniti per alcuni servizi essenziali dal Comune di Filadelfia. Non vi è stato alcun passo avanti nell’implementazione dei servizi e delle infrastrutture che fosse ritenuto soddisfacente da tali cittadini».

Infine, le considerazioni politiche: «Oggi noi gruppo di minoranza “Insieme per Polia” ci chiediamo come sia possibile che tale evidenza politica si registri proprio in questa amministrazione, che ha visto la propria soddisfazione elettorale in quella area e dove si registra anche la presenza del proprio consigliere eletto nonché vicesindaco. La domanda nasce spontanea: ci sarà una presa di coscienza ed un sussulto di coerenza della maggioranza tutta che dovrebbe riconoscere che senza tali contrade non avrebbe avuto la vittoria elettorale e quindi la maggioranza nel paese?».

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