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Soriano, la replica del sindaco sul caso della Biblioteca calabrese: «Le serrature cambiate per tutelare l’Istituto»

De Nardo ribatte alle dichiarazioni della direttrice Iannelli: «Il nostro era un semplice sopralluogo, l'intervento era stato programmato e comunicato e una copia delle chiavi sarebbe stata consegnata anche a lei»

Soriano, la replica del sindaco sul caso della Biblioteca calabrese: «Le serrature cambiate per tutelare l’Istituto»

In merito all’articolo pubblicato ieri sulla nostra testata dal titolo “Soriano, Iannelli barricata nella Biblioteca calabrese: «Aggredita verbalmente dal sindaco che voleva cambiare le serrature»”, riceviamo e pubblichiamo la replica del sindaco di Soriano Antonino Vittorio De Nardo.

«In merito ai fatti diffamatori e denigratori, architettati in modo del tutto strumentale e gratuito, mi corre l’obbligo di replicare a quanto falsamente ascrittomi. Desidero anzitutto difendere l’onorabilità della mia persona, dell’istituzione che rappresento e l’intera comunità di Soriano Calabro, alla quale esprimo il mio più sincero dispiacere. Ancora una volta, per episodi che contrastano la promozione per la crescita culturale e sociale del nostro amato ed ammirato borgo.

Nello specifico, i fatti avvenuti nella giornata di ieri all’interno della Biblioteca Calabrese, ci consegnano scenari in cui l’etica appare evidentemente fragile, parimenti l’inadeguatezza al rispetto delle “regole”. Quanto, infatti, dichiarato dalla dottoressa Maria Teresa Iannelli, direttrice scientifica della Biblioteca Calabrese, oltre a non essere veritiero risulta, nei metodi attuati, sintomatico di atteggiamenti che tenderebbero unicamente alla fruizione e gestione del patrimonio sopracitato entro determinati confini, espressione di una “politica restrittiva” e assolutamente non condivisibile.

In tali ottiche, non concentrerò le mie energie a favore di strumentalizzazioni, atteggiamenti pretestuosi e invenzioni che inducono solo alla “frantumazione sociale” e non solo, ma investirò il mio impegno a favore della tutela e della salvaguardia della Biblioteca Calabrese, così come tutto il patrimonio storico-artistico-culturale. Partiamo da una doverosa precisazione, il prof. Pino Ceravolo, presidente della suddetta Biblioteca, in più occasioni si è rivolto al Comune e, quindi, anche all’amministrazione che guido, affinché si procedesse uniti a contrastare la rotta dell’illecito. La Biblioteca Calabrese è infatti oggetto di un’ordinanza comunale di chiusura e inibizione dell’accesso dei locali che la ospita (emessa dai commissari prefettizi), fino al ripristino delle condizioni di sicurezza compatibili con le norme di prevenzione incendi in vigore. Purtroppo, a dire del prof. Ceravolo, la suddetta ordinanza è stata ripetutamente violata, per tale ragione, lo scorso 17 giugno, è stato inviato formale avviso alla Biblioteca Calabrese in cui è stata segnalata la
costante presenza, all’interno dei locali, di personale non autorizzato.

In data 18 giugno, con altra comunicazione, l’Istituto è stato reso edotto che sarebbero state sostituite le serrature delle porte d’ingresso dello stabile, a maggiore tutela del patrimonio culturale custodito all’interno dell’edificio e conseguentemente ad avvenuta sostituzione delle serrature, le chiavi, come chiarisce la comunicazione, sarebbero state consegnate al presidente Giuseppe Ceravolo, il quale si era assunto l’impegno di fornire apposita copia alle persone autorizzate all’ingresso (tra le quali la dott.ssa Iannelli).

In data 19 giugno si era proceduto ad effettuare un semplice sopralluogo al fine di valutare il lavoro che si sarebbe dovuto realizzare e la dottoressa Iannelli, interpretando in modo del tutto distorto detta situazione, incomprensibilmente, si opponeva a tale condotta intimandone l’allontanamento. In tale contesto, lo scrivente e una delegazione dell’amministrazione comunale, nelle persone dei consiglieri Francesco Alessandria, Domenico Chiera e Orecchio Maria Rosa, ci siamo recati in Biblioteca, esclusivamente per spiegare alla dott.ssa Iannelli che quanto previsto era stato sollecitato a più riprese dal prof. Pino Ceravolo, quale presidente della Biblioteca e che le operazioni si sarebbero formalizzate seguendo la corretta procedura.

Giunti sul posto la prof.ssa Iannelli ci riceveva e nel momento in cui abbiamo spiegato che il nostro intento fosse l’esclusivo interesse a tutelare l’istituzione culturale, la stessa esprimeva con veemenza l’assoluta contrarietà a quanto prospettato. In tale circostanza, lo scrivente ha ribadito in modo diretto e convinto la decisione assunta, ovvero la tutela della Biblioteca Calabrese, nulla di più. Tutto ciò che è stato riferito dalla prof.ssa Iannelli si inquadra in un costruzione dei fatti del tutto artificiosa ed arbitraria che ha come unico scopo quello di creare un’immagine del tutto distorta della realtà, il tutto al fine di un bigotto e mal riuscito tentativo di delegittimazione del ruolo che ricopro. La prova provata è la classica sceneggiata napoletana, la professionista si è barricata all’interno dell’edificio senza reali motivi, considerato che la sostituzione della serratura era stata semplicemente programmata ed in caso una copia della nuova chiave sarebbe stata consegnata ai diretti interessati. L’auspicio è che la dottoressa Iannelli possa ravvedersi e collaborare con tutti gli attori coinvolti per intraprendere un percorso virtuoso e di esclusiva tutela e promozione della prestigiosa Biblioteca Calabrese e non solo».

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