giovedì,Novembre 21 2024

Protesta a Tropea, un “fortino” di auto per impedire la costruzione dell’antenna telefonica

I cittadini residenti nei pressi del cimitero hanno occupato il cantiere per la costruzione di un ripetitore. Una mobilitazione massiccia che nasce dal timore di conseguenze per la salute causate dalle onde elettromagnetiche

Protesta a Tropea, un “fortino” di auto per impedire la costruzione dell’antenna telefonica
I cittadini che si oppongono alla costruzione dell'antenna

Quella antenna telefonica accanto alle loro case non la vogliono proprio. Così, i residenti del quartiere Annunziata, a Tropea, hanno inscenato una protesta che è anche una forma di resistenza passiva, visto che hanno parcheggiato le loro auto in modo da cingere il cantiere per la realizzazione del ripetitore creando una sorta di barriera con l’obiettivo di evitare la ripresa dei lavori.

La mobilitazione spontanea è andata in scena a tarda sera nella nota località vibonese. Una protesta che è montata nell’ultimo anno, dopo la presentazione dei primi esposti che contestavano l’autorizzazione concessa dal Comune. Poi, ieri, il nuovo acme, con la decisione di occupare con le proprie auto il cantiere allestito nel parcheggio limitrofo al cimitero. Una mobilitazione che proseguirà oggi con una nuova riunione sul campo da parte dei residenti della zona e l’avvio di una raccolta di firme in calce a una petizione da presentare ai commissari prefettizi che guidano il Comune dal giorno successivo al suo scioglimento per infiltrazioni mafiose, il 23 aprile scorso.

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Sulla questione della contestata antenna per la telefonia mobile era intervenuto ieri con una nota l’ex consigliere comunale Antonio Piserà, che nel novembre scorso aveva già presentato un’istanza formale all’allora sindaco Giovanni Macrì. Piserà ha ora reiterato la richiesta di stop dei lavori indirizzandola alla terna commissariale, al prefetto di Vibo Valentia, al commissario generale dell’Arpal della Regione Calabria e al commissario straordinario dell’Asp di Vibo, esprimendo «preoccupazione riguardo ai potenziali rischi per la salute pubblica che deriverebbero dall’installazione del ripetitore».

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