Mileto, i fratelli Salimbeni chiudono i cancelli della Satel (80 dipendenti): «Dopo i colpi di Kalashnikov ora anche le calunnie. Basta» – Video
Clamorosa decisione dei titolari dell’impresa di telecomunicazioni dopo i volantini anonimi contro il sindaco Giordano. I lavoratori preoccupati per il futuro dell’azienda chiedono l’intervento del prefetto
Brutta sorpresa questa mattina per i dipendenti della Satel con sede a Mileto. Il personale dell’azienda di telecomunicazioni dei fratelli Carmelo e Salvatore Salimbeni al momento dell’entrata in servizio si è ritrovata con i cancelli sbarrati e le porte chiuse. Subito dopo a spiegarne le ragioni sono stati gli stessi titolari della ditta.
«Non ce la facciamo più – spiegano visibilmente provati – e perciò abbiamo deciso di chiudere i battenti. In questi anni abbiamo dovuto fare i conti con continui atti intimidatori perpetrati da ignoti a nostre sedi e automezzi, addirittura anche a colpi di Kalashnikov, non accondiscendo mai a condizionamenti e minacce e non avendo mai voluto avere a che fare con la criminalità. A questo, però, si sono in questo frattempo sommate accuse di vicinanza al malaffare che suonano come una beffa, l’ultima attraverso volantini anonimi che mettono in cattiva luce e infamano il nostro lavoro e la nostra onestà. Riguardo a questa lettera – aggiungono – abbiamo inoltrato regolare denuncia ai carabinieri della locale stazione, con la speranza che gente che si nasconde dietro l’anonimato venga individuata e punita. Attualmente diamo da mangiare a decine di famiglie. Siamo coscienti di tutto ciò, ma a questo punto abbiamo deciso di dire basta perché distrutti fisicamente e psicologicamente non ce la sentiamo più di andare avanti, nonostante il lavoro non manchi e l’azienda goda di ottima salute. Per noi l’onestà è tutto. su questo punto non abbiamo mai abdicato e fatto sconti a nessuno. Accuse del genere per noi sono peggio di una fucilata».
I dipendenti della Satel, una volta constatato il tutto, hanno deciso di recarsi presso la Prefettura di Vibo Valentia per chiedere aiuto per loro e per l’azienda. Nei prossimi giorni dovrebbero incontrare il massimo rappresentante dell’organo territoriale di Governo. Nell’attesa, si dicono intenzionati a rimanere in presidio davanti all’ingresso dell’azienda. La Satel risulta citata, ma non indagata, nell’inchiesta Maestrale-Cartago. I fratelli Salimbeni a metà giornata hanno ricevuto la visita solidale del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e dell’ex vicesindaco Domenico Pontoriero, anch’essi oggetto di accuse nel volantino anonimo, i quali nell’occasione hanno sottolineato la valenza dell’operato di un’azienda che dà lavoro a oltre 80 persone e alle loro rispettive famiglie.
Una situazione particolarmente delicata, anche per il contesto preelettorale e per il rischio di scioglimento del Comune. Sabato e domenica prossima, infatti, si vota anche a Mileto per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nonostante ciò la spada di Damocle dello scioglimento continua a incombere sull’Ente e la decisione del ministero potrebbe arrivare dopo la tornata elettorale.