Armi e munizioni a Mileto, la Cassazione conferma condanna
La scoperta nell’aprile del 2019 ad opera dei carabinieri all’interno di un casolare e di un salumificio
Due anni e 4 mesi di reclusione, più 3.300 euro di multa. Questa la condanna definitiva ad opera della prima sezione penale della Cassazione nei confronti di Francesco Saverio Corigliano, 56 anni, di Mileto. Confermata così la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che il 24 novembre del 2022 aveva riformato la sentenza del gip del Tribunale di Vibo che – al termine di un processo con rito abbreviato – aveva condannato in primo grado l’imputato a 3 anni e 4 mesi. Corigliano è stato riconosciuto colpevole del reato di detenzione di armi clandestine. In particolare, il 10 aprile del 2019 i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, in collaborazione con i Cacciatori Calabria e il Nucleo Cinofili, al termine di una serie di controlli del territorio avevano scoperto una vera e propria “santabarbara”, all’interno di un capannone ubicato a Mileto e poi in un salumificio, composta da: 213 munizioni di vario calibro per fucile e pistola, tre pistole semiautomatiche, di cui una con matricola abrasa, una pistola revolver, una balestra, due coltelli di genere vietato, un fucile semiautomatico, un moschetto con matricola abrasa e tre carabine ad aria compressa (per tale ultima contestazione si è registrata l’assoluzione). Armi e munizioni erano state poste sotto sequestro.