Operazione Maestrale e narcotraffico, annullata l’ordinanza per 69enne di Mileto
Resta comunque detenuto per le accuse di associazione mafiosa ed estorsione. Viene ritenuto un esponente di spicco della ‘ndrina di Comparni
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, in accoglimento di un ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Bagnato, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Armando Galati. Il 69enne di Mileto nel marzo scorso era rimasto coinvolto in un nuovo troncone del processo denominato Maestrale, che aveva smantellato una presunta associazione dedita al narcotraffico di stupefacenti. In particolare ad Armando Galati si contesta di essere un partecipe dell’associazione in stretto contatto con Giuseppe Accorinti e Michele Galati, avendo canali autonomi di rifornimento, avrebbe fornito al gruppo ingenti quantitativi di stupefacenti. Gli viene contestata anche un’ulteriore ipotesi di detenzione di marijuana del tipo albanese che avrebbe destinato alla vendita per un prezzo di 1.600 euro al chilo. Le indagini si sono avvalse del contributo dichiarativo di alcuni collaboratori di giustizia, di altri processi penali di narcotraffico, nonché dall’attività tecnica intercettiva sui dispositivi cellulari in uso ad alcuni indagati. All’udienza di discussione del Riesame, la difesa ha segnalato come gli elementi posti a sostegno dell’ordinanza di custodia cautelare non possono dirsi sufficienti per ritenere Armando Galati “stabilmente inserito nella contestata associazione, ne può parimenti affermarsi che lo stesso abbia detenuto un imprecisato quantitativo di stupefacente sulla base del solo dato intercettivo in cui si discuteva del prezzo di vendita”.All’esito della camera di consiglio, il Tribunale del Riesame ha accolto le richieste della difesa ed ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare applicata ad Armando Galati che rimane comunque in carcere per il reato di associazione mafiosa ed estorsione poiché imputato nel processo Maestrale-Carthago in corso di celebrazione al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. In particolare, Armando Galati viene qui indicato come soggetto apicale della “Società maggiore” della ‘ndrangheta di Mileto e risponde per essere ritenuto un appartenente di spicco della ‘ndrina di Comparni.
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