venerdì,Novembre 22 2024

Narcotraffico dal Sud America e dall’Albania sino al Vibonese: ruoli e gerarchie

Cocaina, eroina, marijuana e hashish al centro delle importazioni e dello smistamento. Coinvolti indagati di Mileto, Zungri, San Calogero, Cessaniti e Limbadi

Narcotraffico dal Sud America e dall’Albania sino al Vibonese: ruoli e gerarchie
Nei riquadri Emanuele Mancuso, Giuseppe Accorinti e Valerio Navarra
Michele Galati

Nasce anche dall’inchiesta Rinascita Scott, il nuovo troncone dell’operazione Maestrale-Carthago che ha portato stamane all’esecuzione di 11 misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati accusati di narcotraffico. In particolare Michele Galati, Armando Galati, Domenico Galati, Angelo Bartone, Cono Rocco Fusca, Salvatore Ascone, Rocco Ascone (indagato a piede libero), Emanuele Mancuso (a piede libero, attualmente collaboratore di giustizia), Laurentiu Gheorghe Nicolae (e altri indagati già giudicati in Rinascita Scott) sono accusati di aver messo in piedi un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, eroina, marijuana e hashish. L’organizzazione avrebbe individuato in Sud America e in Albania fonti di approvvigionamento di ingenti partite di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish da importare in Italia, provvedendo al successivo acquisto; avrebbe poi: individuato i soggetti in grado di recuperare lo stupefacente spedito presso i porti italiani; individuato, nel territorio nazionale, fonti di approvvigionamento di ingenti partite di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, marijuana e hashish, provvedendo all’acquisto e alla successiva cessione; detenere e trasportare le predette sostanze stupefacenti per il successivo spaccio; ricercare in tutta Italia soggetti interessati all’acquisto della sostanza stupefacente acquistata, provvedendo al trasporto e alla successiva cessione nei loro confronti; cedere e trasportare lo stupefacente sia nella zona di Vibo Valentia che nelle zone di Caltanissetta, Cosenza, Napoli, Asti ed in Toscana e in tutto il Nord Italia.

Ruoli e gerarchie

Salvatore Ascone

Al vertice dell’organizzazione – con il ruolo di capo, finanziatore, organizzatore e compiti di decisione – la Dda di Catanzaro colloca Michele Galati e il boss di Zungri Giuseppe Accorinti. I due si sarebbero occupati dell’attività di acquisto, smercio e trasporto dello stupefacente compresa la cessione di cocaina agli acquirenti. Domenico Galati sarebbe stato uno dei finanziatori di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, nonché il soggetto deputato a reperire e detenere per il sodalizio la sostanza stupefacente. Armando Galati, invece, sarebbe stato un partecipe dell’associazione, in stretto contatto con Michele Galati e Giuseppe Accorinti, avendo canali autonomi di rifornimento e fornendo al gruppo ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Partecipe anche Angelo Bartone che avrebbe coadiuvato Michele Galati nelle sue attività, occupandosi dell’attività di cessione al dettaglio della sostanza stupefacente e del procacciamento di nuovi acquirenti. Rocco Cono Fusca sarebbe invece stato alle dirette dipendenze del boss Giuseppe Accorinti con il compito di occuparsi dell’attività di acquisto, trasporto e consegna dello stupefacente, nonché della vendita fuori regione. Promotore e finanziatore dell’associazione anche Salvatore Ascone di Limbadi, già in carcere in quanto accusato dell’omicidio di Maria Chindamo, il quale è accusato di aver goduto di autonomi canali di approvvigionamento, rifornendo stabilmente il sodalizio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, avvalendosi per tale attività dell’opera di intermediazione di Emanuele Mancuso, Rocco Ascone e Laurentiu Gheorghe Nicolae. A intrattenere invece i rapporti con i fornitori albanesi ci avrebbero pensato i fratelli Giuseppe e Valerio Navarra. In particolare, Giuseppe e Valerio Navarra avrebbero ceduto 32 chili di marijuana a Salvatore Ascone, ricevendone da quest’ultimo, in restituzione, 20 chili da destinare alla successiva vendita. Ad operare quale intermediario nei rapporti tra Ascone e Giuseppe Navarra sarebbe stato Emanuele Mancuso.
Gli arrestati sono difesi dagli avvocati Francesco Schimio, Tommaso Zavaglia, Bruno Vallelunga, Giuseppe Di Renzo, Luigi La Scala, Giuseppe Bagnato e Giuseppe Orecchio.

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