Operazione “Lex” contro i clan di Laureana, arresti e sequestri anche a Vibo (NOMI)
La Dda di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di fermo a carico di 41 presunti appartenenti alla “Locale di Laureana di Borrello”. In città sigilli ad un’edicola
Alle prime luci dell’alba di oggi, nelle province di Reggio Calabria, Roma, Milano, Vibo Valentia, Pavia, Varese, Como, Monza-Brianza e Cagliari, i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati in fase esecutiva dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori, della Compagnia Speciale del Goc, da unità cinofile e dall’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, nonché da quelli dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione al provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 indagati (36 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati dei delitti di associazione mafiosa in relazione al sodalizio ‘ndranghetista denominato “Locale di Laureana di Borrello” e formata dalle famiglie “Ferrentino-Chindamo” e “Lamari”, operante nel comune di Laureana di Borrello e comuni limitrofi con ramificazioni in tutta la provincia reggina ed in altre province. E ancora per concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni da sparo, importazione e cessione di cocaina, estorsione, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni, incendio, danneggiamento, violenza privata, con l’aggravante, per tutti i delitti, dell’agevolazione delle attività dell’associazione mafiosa.
Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati anche 10 tra beni immobili e attività imprenditoriali a Laureana, Vibo Valentia, Voghera (Pavia) e Bregnano (Como), per un valore di 30 milioni, tra le quali due imprese edili ed una società, attiva nel porto di Gioia Tauro, di import/export.
In particolare, sono stati sottoposti a sequestro in via d’urgenza: Dimasi Costruzioni di Giuseppe Dimasi (Voghera); Dima Costruzioni S.r.l. di Lamanna Francesco (Voghera); Dimafer di Ferrentino; Francesco(Voghera); Ditta di import-export “United Seed’s Keepers” s.r.l. con sede a Milano e Roma; Ditta Di.Gi. lavori edili di Digiglio Antonino “u liraru”; Ditta N.P. Lavori e Costruzini snc di Napoli Claudio e Prossomariti Andrea; Azienda “Demetra“ srl con sede in Laureana di Borrello; Attività commerciale “Il Quadrifoglio”di proprietà di Brogna Francesco nelle due sedi di Laureana di Borrello e Feroleto della Chiesa; Società Polisportiva Laureanese calcio; Edicola di Pititto Giuseppe in Vibo Valentia; Garage adibito alla vendita di Pesce Stocco di Ferrentino Alessio.
Questi i nomi degli arrestati:
Marco Ferrentino, 36 anni; Tiziana Pettè, 35 anni; Alla Bielova, 27 anni; Alessio Ferrentino, alias “u stuccaru”, 38 anni; Francesco Ferrentino alias “u zassu”, 26 anni; Antonino Di Giglio, alias “u liraru”, 41 anni; Alessio Ferrentino, 32 anni; Giuseppe Di Masi, 28 anni; Giuseppe Pititto, 41 anni; Josè Signorello, 29 anni; Giovanni Sibio, 27 anni; Salvatore Monea, 42 anni; Francesco Lamanna, 30 anni; Antonello Lamanna, 41 anni; Vincenzo Piromalli, 47 anni; Mario Bevilacqua, 44 anni; Fabio Aschei, 55 anni; Pasquale Pettè, 49 anni; Pasquale Di Masi, 30 anni; Francesco Prestia, 40 anni; Francesco Tarantino, 40 anni; Marina Panigo, 57; Fabio Mezzasalma, 53 anni; Albino Marafioti, 31 anni; Giorgia Ferrari, 21 anni; Isabella Salvo, 47 anni; Diego Freitas De Siqueira, 30 anni; Alberto Chindamo, 28 anni; Vincenzo Lamari alias Enzo, 49 anni; Angelo Lamari, 49 anni; Mattia Lamari, 19 anni; Fabio Mastroianni, 29 anni; Natale Papandrea, 25 anni; Claudio Napoli, 40 anni; Andrea Prossomariti, 43 anni; Vincenzo Lainà, 53 anni, assessore comunale; Francesco Antonio Ciancio, 21 anni; Maurizio Oppedisano, 35 anni; Felice Zito, 25 anni; Andrea Mandaglio, 21 anni; Giovanni Mandaglio, 23 anni.
Dei fermati Giorgia Ferrari, Isabella Salvo, Andrea Mandaglio, Giovanni Mandaglio e Felice Zito sono stati posti agli arresti domiciliari. L’operazione odierna ha visto l’impiego complessivo di circa 300 militari in tutta la penisola, con perquisizioni che hanno interessato diverse abitazioni ed immobili considerati depositi di armi e droga della consorteria lauranese, nonché lo studio legale, con sede a Milano, di un noto penalista ritenuto vicino alla cosca.