“Guerra dei Gal”, Pileggi denuncia: «Pressioni indebite sui Comuni»
Il presidente del Cogal attacca: «Il Partito democratico e Forza Italia si sono alleati per farci fuori a vantaggio del Gal Terre vibonesi»
Paolo Pileggi non si rassegna a bere “l’amaro calice”, ad accettare una sconfitta che, a sentir lui, non è frutto di una libera e schietta competizione, bensì di una “congiura politica” ordita da una cordata di precisi interessi formata da una componente del Partito democratico e da settori di Forza Italia.
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Il presidente del Cogal è andato oltre alzando decisamente il tiro soprattutto quando, in una conferenza stampa tenuta oggi alla Camera di Commercio, ha parlato di «indebite pressioni affinché i Comuni aderissero al Gal», nuovo consorzio guidato dal sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo il cui progetto presentato nell’ambito del Piano di azione locale ha ricevuto l’ok da parte della Regione. Stiamo parlando di un finanziamento di 5,8 milioni di euro. Insomma, per Pileggi «sono state violate le regole e si è agito contro ogni principio di trasparenza».
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La regia occulta dell’operazione tesa a «mettere fuori dai giochi il Cogal» sarebbe da ricondurre ad esponenti di primo piano del Partito democratico vibonese che avrebbero «trovato una sponda in una parte di Forza Italia e in una Regione che non ha operato nell’interesse del territorio e con correttezza ma assecondato delle squallide manovre politiche».
Manovre che si sarebbero poi concretizzate anche con le pressioni esercitate dal Pd e da Forza Italia sui singoli Comuni, i cui amministratori sarebbero stati costretti ad aderire al Gal. «Si è assistito – ha chiosato Pileggi – all’approvazione di delibere dibattute, contrastate e adottate in modo confuso. A Rombiolo, ad esempio, è stata la minoranza a rilevare che il Gal è nato dalle diatribe interne al Pd». Dopo lo sfogo la promessa: «noi non ci rassegniamo e ci batteremo affinché vengano ripristinate le regole».