Comune di Mileto e antimafia: prorogata la nomina della Commissione di accesso agli atti
Altri tre mesi di tempo, ma i lavori potrebbero terminare anche prima. La relazione verrà poi esaminata dal prefetto di Vibo e inviata al ministro dell’Interno. Sotto i “riflettori” determine, delibere, affidamenti di incarichi, rapporti controindicati, appalti e concessione di contributi
Continueranno nel loro lavoro di studio delle determine, delle delibere e dei rapporti provenienti dalle forze dell’ordine, i componenti della Commissione di accesso agli atti nominati dalla Prefettura di Vibo Valentia l’11 dicembre scorso per accertare la presenza di infiltrazioni mafiose nel Comune di Mileto. Il viceprefetto di Vibo Roberto Micucci, il comandante dei carabinieri del Norm di Serra San Bruno Fabio Russo e il commissario capo della Polizia di Stato Francesco Raimondo (dirigente dell’Ufficio Prevenzione della Questura di Vibo) sono i componenti della Commissione di accesso agli atti che avranno altri tre mesi di tempo per chiudere la loro relazione sul Municipio di Mileto che dovrà poi essere consegnata al prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, affinchè l’Ufficio territoriale di Governo possa trarre le proprie conclusioni da inoltrare al ministro dell’Interno. La proroga di tre mesi concessa alla Commissione di accesso agli atti non impedisce tuttavia ai commissari di poter terminare i propri lavori anche in un arco temporale molto più breve e consegnare quindi il proprio lavoro finale tra un mese o poco più. Tutto da vedere, quindi, se il Comune di Mileto andrà regolarmente alle urne nelle prossime elezioni amministrative di giugno, poiché un eventuale scioglimento degli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose potrebbe far saltare il turno elettorale. “Scenari” ancora tutti da definire, in quanto l’unica cosa certa è al momento la concessione della proroga alla Commissione di accesso agli atti che – da quanto trapela – sarebbe a buon punto con il proprio lavoro non essendo arrivata a Mileto “al buio”, ma ben sapendo su cosa indagare, cosa cercare e cosa approfondire. Un lavoro silenzioso andato avanti in questi tre mesi prendendo in esame tutte le criticità che hanno indotto il prefetto di Vibo Valentia a chiedere ed ottenere l’invio della Commissione d’accesso agli atti.
Le criticità nel Comune di Mileto
Gli organi elettivi del Comune di Mileto erano già stati sciolti per condizionamenti della locale criminalità organizzata nel 2012. Tre ex assessori di tale amministrazione – Vincenzo Nicolaci, Domenico Colloca e Antonino Fogliaro – sono stati arrestati con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione della Dda di Catanzaro denominata Maestrale-Carthago. Bisognerà capire se i tre arrestati hanno avuto un ruolo pure nelle ultime elezioni comunali che hanno portato da dell’amministrazione l’attuale sindaco Fortunato Salvatore Giordano. Vincenzo Nicolaci, secondo l’accusa dell’operazione Maestrale, si sarebbe infatti posto quale personaggio di riferimento del sodalizio mafioso di Mileto, soprattutto nel settore dello smaltimento dei rifiuti, anche quando non rivestiva più il ruolo di assessore comunale. Di sicuro al vaglio della Commissione di accesso agli atti passerà la partecipazione dell’allora consigliere comunale Pasquale Luccisano – assessore dal dicembre 2021 – al compleanno di Benito Tavella, il pluripregiudicato di San Giovanni di Mileto ed ora tra gli arrestati dell’operazione Maestrale nella quale figura coinvolto anche il padre Fortunato. Il compleanno è stato festeggiato in un ristorante-pizzeria di Mileto in data 11 gennaio 2020 e i carabinieri dispongono pure di un video della serata.
L’attenzione della Commissione di accesso agli atti potrebbe quindi prendere in esame alcuni legami della consigliera comunale Rosa Alba Gangemi (prima cugina del sindaco Giordano), sino al novembre 2022 assessore allo Sport, al turismo ed agli spettacoli. Il figlio della Gangemi è infatti sposato con la figlia di Vincenzo Corso, quest’ultimo arrestato nell’operazione Maestrale-Carthago con l’accusa di associazione mafiosa ed in particolare di essere il finanziatore del locale di ‘ndrangheta di Mileto e uno dei capi promotori. Al vaglio della Commissione di accesso agli atti, naturalmente, pure i legami e le frequentazioni di tutti gli altri assessori e consiglieri comunali. Dagli atti dell’inchiesta Maestrale-Carthago emerge infatti la partecipazione di qualche consigliere comunale al funerale di Giuseppe Mesiano – indicato quale capo dell’omonimo clan ed ucciso in un agguato il 17 luglio del 2013 –, mentre altri legami riguarderebbero un assessore con un giovane ben noto alle forze dell’ordine.
Gli altri settori al vaglio
La Commissione di accesso agli atti, oltre alle frequentazioni, alle parentele, alla contiguità e ai rapporti degli amministratori e dell’apparato burocratico con persone legate alla criminalità organizzata, sta vagliando anche altri aspetti: la legittimità nel rilascio di licenze in materia edilizia e nel settore commerciale; l’eventuale inerzia dell’amministrazione comunale in materia di abusivismo edilizio e smaltimento dei rifiuti (una parte dell’inchiesta Maestrale interessa proprio il settore della spazzatura e l’appalto); i controlli sull’esecuzione delle opere pubbliche e i relativi appalti; la concessione di contribuiti ed erogazione economiche; la regolarità nell’assegnazione di eventuali alloggi popolari; la mancata riscossione dei tributi e dei canoni; le eventuali assunzioni clientelari al Comune.
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