lunedì,Settembre 23 2024

Sviluppo rurale, Pileggi: «Ordita una congiura ai danni del Cogal»

Il presidente del consorzio escluso dai finanziamenti europei punta il dito contro Oliverio, Censore e Mirabello e annuncia ricorso al Tar 

Sviluppo rurale, Pileggi: «Ordita una congiura ai danni del Cogal»

La Regione promuove il Piano sullo sviluppo rurale proposto dal “Gal Vibonese” e il Cogal annuncia che presenterà ricorso al Tar. Prosegue così la guerra aperta tra i due consorzi che si contendono i finanziamenti europei. Il presidente del Cogal, Paolo Pileggi, non ci sta e di fronte all’atteggiamento di favore che, secondo lui, avrebbe tenuto la Regione nei confronti dei suoi concorrenti, grazie ai buoni auspici dell’onorevole Bruno Censore e del consigliere regionale Michele Mirabello, passa decisamente all’attacco.

Due «interventi» che sarebbero la prova di come si sia consumata «una congiura di palazzo organizzata sul territorio vibonese da una corrente politica del Partito democratico in modo trasversale con una corrente di Forza Italia e supportata dall’amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio, attraverso il suo delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri».

Per Pileggi «che si trattasse di un disegno preordinato destinato al successo, si è capito sin dalla riunione convocata appositamente dal sindaco di Sant’ Onofrio per dar vita ad un “nuovo Gal” del 28 luglio scorso alla presenza appunto, dell’onorevole Mauro D’Acri coadiuvato da Michele Mirabello  e con la benedizione di Brunello Censore». Il Cogal Monte Poro Serre Vibonesi, non ha mancato di denunciare «l’assenza di una proposta, (a proposito qualcuno la conosce?)e la campagna di millantato credito circa l’accordo con la Regionale (adesso possiamo dire non millantato credito ma legittimo sospetto)».

Sviluppo rurale, promosso il Piano del Gal Terre vibonesi

Se l’amministrazione regionale ha esercitato eventuali illegittime pressioni per favorire il “il partenariato Terre Vibonesi” «lo riscontreremo a seguito di quanto accerteremo con l’accesso agli atti che questa mattina abbiamo inoltrato alla Regione Calabria tramite l’avvocato Giuseppe Pitaro. Di certo, il Cogal Monte Poro-Serre Vibonesi, non mollerà di un millimetro per affermare trasparenza, concorrenza e corretto utilizzo dei fondi Comunitari destinati alla programmazione 2014-20».

Da qui l’annuncio di un ricorso al Tar, in quanto «emerge chiaro, che il partenariato “Terre Vibonesi” si è costituito – sostiene Pileggi – senza osservare presupposti essenziali, quali che, ogni comune può partecipare ad un solo partenariato o Gal e che eventuali recessi (effettivamente avvenuti)  da un partenariato, debbano essere comunicati al partenariato di prima appartenenza, in ossequio alle norme che vietano ad un partenariato di trasformarsi in “partecipata pubblico privato”  in quanto avrebbe lo stesso scopo sociale. Per non parlare della componente privata. La stragrande maggioranza delle categorie economiche presenti sul territorio del Vibonese sono nel partenariato o soci del Cogal che riveste il ruolo di capofila. La Regione ha valutato tutto ciò? Da quello che emerge dalla sola lettura del decreto di selezione dei Gal in attuazione della misura 19 del Psr Calabria sembrerebbe proprio di no. La Regione, per come si evince, si è occupata invece di nominare “un supporto alla commissione di valutazione”, per quale motivo?».

Quindi, le amare conclusioni: «La Regione si è assunta una grave responsabilità a riguardo la destinazione e l’uso dei fondi comunitari che non possono essere ritenuti proprietà di una corrente politica. Per questa ragione la nostra azione politica è finalizzata a investire le magistrature competenti anche Europee qualora dalla documentazione che abbiamo chiesto di acquisire con l’accesso agli atti dovesse confermare considerazioni esposte».

 

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