martedì,Novembre 5 2024

Truffa e peculato, sospesi medico e infermieri dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro

Il provvedimento del gip emesso a seguito delle indagini coordinate dall’ufficio di Procura

Truffa e peculato, sospesi medico e infermieri dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro

Il gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto l’applicazione di misure interdittive per la durata di dodici mesi nei confronti di quattro persone in ordine ai delitti, ipotizzati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al peculato e alla truffa ai danni dello Stato e di autoriciclaggio. I provvedimenti sono stati eseguiti stamani da militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri, coordinati dalla locale Procura della Repubblica. Per tre degli indagati, un dirigente medico (Marco Scicchitano) e due infermieri (Annarita Procopio e Riccardo Sperlì), tutti dipendenti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”, è stata disposta la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio e dal servizio; per un imprenditore cosentino, operante nel settore medicale, è stata disposta quella del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale. Contestualmente, è stata data esecuzione al sequestro preventivo, emesso dal gip, di due immobili nella disponibilità di uno degli indagati. Nel procedimento, inoltre, risultano indagate altre tre persone per favoreggiamento personale o reale. I provvedimenti, emessi su richiesta della Procura di Catanzaro, scaturiscono da una complessa attività di indagine svolta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria/Gruppo Tutela spesa pubblica della Guardia di finanza e dal Nas dei carabinieri di Catanzaro. Le complesse indagini, che si sono articolate in attività di intercettazione e di perquisizioni, avrebbero  consentito di delineare la sussistenza di un’associazione per delinquere e di diversi episodi di peculato di dispositivi medici vari e farmaci perpetrati da un sanitario e da due infermieri in servizio all’Unità Operativa “Oculistica” dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro (ex A.O. “Pugliese – Ciaccio”), in concorso con un imprenditore operante nel settore medicale. Il medico avrebbe omesso di versare all’azienda ospedaliera parte dei compensi ritratti dallo svolgimento di attività professionale in regime di intramoenia allargata (relativi cioè alle visite mediche svolte al proprio studio privato per conto dell’Azienda ospedaliera). Con la collaborazione dei due infermieri, legati all’azienda ospedaliera da rapporto di lavoro esclusivo, avrebbe eseguito interventi chirurgici privatamente, pur in assenza di specifica autorizzazione sanitaria, impiegando materiale sanitario sottratto all’azienda ospedaliera, che veniva in tal modo autoriciclato, e si sarebbe avvalso di false fatture emesse dall’imprenditore di fiducia per giustificare la disponibilità di dispositivi e materiale sanitari sottratti all’azienda ospedaliera.

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