Processo Robin Hood: Salerno e Grillo rinunciano alla prescrizione
A giudizio si trova anche il vibonese Gianfranco Ferrante. Reati prescritti per sette imputati
Rinunciano alla prescrizione l’ex assessore regionale Nazzareno Salerno, 58 anni, di Serra San Bruno, e l’avvocato Valerio Grillo, di Vibo Valentia, imputati nel processo nato dalle operazioni denominate “Robin Hood” e “Calabria Etica” in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Catanzaro. I giudici hanno invece dichiarato prescritti i reati di abuso di ufficio e turbativa d’asta ed escono quindi dal processo i seguenti imputati: l’ex direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione Vincenzo Caserta, di Lamezia Terme; il commercialista Antonio Cusimano, di Catanzaro; Gabriella Tadiana; Sonia Libico, Domenico Pisano, Maurizio Scerra, Ulisse Mancari. Sono finiti in prescrizione invece solo una parte dei reati contestati all’ex presidente di Calabria Etica Pasqualino Ruberto, di Lamezia Terme; all’amministratore unico e legale rappresentante della Crc Consulting Caterina Ferrante, di Vibo; all’ex amministratore delegato della Cooperfin Spa Ortensio Marano, di Amantea; al presidente e ai componenti della commissione selezionatrice del progetto “Piano di comunicazione istituzionale” Michele Parise, di Castrolibero, Patrizia Nicolazzo, di Lamezia Terme, Maria Francesca Cosco, di Catanzaro. Restano a processo anche la Società Cooperfin Spa con sede in Belmonte Calabro, Gianfranco Ferrante di Vibo Valentia e l’ex revisore di Calabria Etica Antonello Catanese. Il processo riprenderà il 14 maggio, giorno dell’esame dell’imputato Ortensio Marano.
Nazzareno Salerno è accusato di aver favorito l’imprenditore Ortensio Marano ed una sua società nella gestione dei fondi del Credito sociale in cambio del versamento di denaro a titolo di tangenti. Già consigliere regionale di Forza Italia, all’atto dell’arresto è stato accusato di abuso d’ufficio in quanto da assessore regionale al Lavoro si sarebbe ingerito – secondo l’accusa – nelle prerogative dei dirigenti amministrativi della Regione Calabria circa il contenuto da dare ad un provvedimento del 21 marzo 2014, pretendendo che l’istruttoria degli aspiranti al beneficio di cui al progetto di Credito Sociale fosse svolta da un organismo creato ad hoc, ovvero il “Comitato di Gestione”, appositamente nominato anziché avvalersi delle personalità interne all’ente e che non avrebbero comportato costi aggiuntivi. Così facendo, Nazzareno Salerno è accusato di aver nominato nel Comitato di gestione Valerio Grillo, quest’ultimo già coordinatore a Vibo Valentia di Forza Italia. Con tale condotta avrebbe procurato ai nominati un ingiusto profitto patrimoniale, pari alle somme incamerate in forza dei contratti professionali stipulati con danno ingiusto di rilevante gravità per la Regione Calabria stimato in oltre 237 mila euro.
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Un unico processo per le inchieste “Robin Hood” e “Calabria Etica”