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Comune di Tropea e accesso agli atti, Piserà al sindaco: «Rispetti il lavoro della Prefettura»

Il consigliere di minoranza interviene sulle esternazioni del primo cittadino che si è dimostrato critico sia sulla legge che regolamenta gli scioglimenti degli enti locali per infiltrazioni mafiose e sia sulla proroga concessa alla Commissione prefettizia per vagliare atti, situazioni e documenti prodotti dall’amministrazione Macrì

Comune di Tropea e accesso agli atti, Piserà al sindaco: «Rispetti il lavoro della Prefettura»
La Prefettura di Vibo e nei riquadri Antonio Piserà e Giovanni Macrì
Antonio Piserà

Le recenti dichiarazioni del sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, riguardanti la proroga della Commissione d’accesso agli atti disposta dal prefetto di Vibo Valentia, hanno lasciato perplessi molti cittadini”. E’ quanto dichiara in una nota il consigliere di minoranza del Comune di Tropea, Antonio Piserà, che interviene sull’argomento richiamando i principi di legalità e trasparenza amministrativa. Per il consigliere appare “grave che il sindaco Macrì abbia definito la proroga della Commissione uno “strumento inquisitorio” e abbia espresso preoccupazioni riguardo agli effetti che questa potrebbe avere sulla sovranità democratica e sull’agibilità amministrativa. Tuttavia è fondamentale ricordare che la Commissione d’accesso agli atti per accertare la presenza di infiltrazioni mafiose nella vita del Comune rappresenta – sottolinea Piserà – una garanzia a tutela dei cittadini e della democrazia in quanto il suo lavoro è finalizzato a salvaguardare l’integrità delle istituzioni locali. La procedura di indagine, come stabilito dalla normativa vigente, non richiede la prova della commissione di reati perseguibili penalmente per giungere allo scioglimento di un ente locale. È invece sufficiente l’emergere di indizi – concreti, univoci e rilevanti – su una possibile soggezione o un possibile condizionamento degli amministratori locali da parte della criminalità organizzata, così come si mira ad accertare atti e comportamenti che possono svilire il prestigio che un Municipio deve sempre conservare.

Giovanni Macrì

Il consigliere Piserà sottolinea quindi che “l’invio della commissione d’accesso agli atti non è un’azione punitiva in senso penale, ma un mezzo per garantire che l’agibilità democratica dell’attività amministrativa e politica sia libera da infiltrazioni e malaffare. È un passo necessario per assicurare che l’esercizio della sovranità popolare, tramite il voto, avvenga in un contesto di legalità e trasparenza. Inoltre è importante notare che il sindaco Macrì – spiega Piserà – ha assunto la guida del Comune dopo l’intervento della Commissione straordinaria che ha retto l’ente dopo il precedente scioglimento per infiltrazioni mafiose, il cui compito è stato proprio quello di risanare la democrazia locale da eventuali condizionamenti esterni. Se è arrivata a fine mandato la Commissione di accesso agli atti vuol dire che, evidentemente – fa notare ancora Piserà – sono stati valutati dalla Prefettura e dal Ministero dell’Interno tutti quegli elementi propedeutici all’invio e sulla serietà e la scrupolosità del prefetto di Vibo, Giovanni Paolo Grieco, nessuno può dubitare. E’ inutile quindi che oggi il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, faccia finta di cadere dalle nuvole lanciando strali a destra e manca per scrollarsi di dosso eventuali responsabilità che dovessero emergere”. Il consigliere Antonio Piserà osserva quindi con crescente preoccupazione l’incoerenza del sindaco Macrì nel richiedere l’intervento dei parlamentari del territorio, e cioè dei deputati di Forza Italia Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo – che guarda caso sono dello stesso partito del primo cittadino di Tropea – sollecitando la richiesta di chiarimenti al Ministero dell’Interno sulla proroga della Commissione d’accesso agli atti. È sorprendente – continua Piserà – notare come il sindaco Macrì si rivolga con urgenza e veemenza ai parlamentari del suo partito per questioni che lo riguardano direttamente, mentre lo stesso livello di impegno e di richiesta di intervento non è stato osservato in situazioni di grave rilevanza per la comunità di Tropea quali ad esempio i problemi del locale ospedale che versa in una situazione critica.

Il ministro Interno Matteo Piantedosi

Tale disparità di azione solleva diversi interrogativi sulle reali priorità del sindaco che pone al primo posto la protezione della propria posizione personale rispetto alla salvaguardia degli interessi della comunità che rappresenta”. Il consigliere Piserà sottolinea infine che “l’azione politica dovrebbe invece sempre essere guidata dal bene comune e dall’interesse collettivo, piuttosto che da motivazioni personali o di partito. La mancanza di un simile impegno e richiesta di intervento in altre situazioni critiche che affliggono Tropea mette in luce – sottolinea ancora Piserà – una preoccupante mancanza di coerenza e di responsabilità”. Ecco dunque l’invito al sindacoda parte delconsigliere Piserà a riflettere sulla sua condotta e ad adottare un approccio più equilibrato e meno autoreferenziale, mettendo al primo posto le esigenze reali dei cittadini di Tropea in quanto è fondamentale che ogni amministratore pubblico agisca con integrità e dedizione, senza lasciarsi guidare da interessi personali o di partito”. In conclusione, il consigliere Piserà esorta il sindaco Macrì a collaborare pienamente con la Commissione di accesso agli atti e a rispettare il procedimento in atto nell’interesse supremo della legalità e della trasparenza amministrativa. Bisogna rispettare il lavoro che stanno compiendo i commissari – conclude Piserà – anziché criticarli. È essenziale attendere l’esito delle indagini con serenità e responsabilità, per il bene della comunità di Tropea”.

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