sabato,Novembre 30 2024

“Secreta Collis”: la latitanza di Papaianni a Catanzaro e la droga da Tropea, accuse e retroscena

Nuovi risvolti anche per la sparatoria in una discoteca di Roccelletta di Borgia che vede indagato un giovane di Piscopio

“Secreta Collis”: la latitanza di Papaianni a Catanzaro e la droga da Tropea, accuse e retroscena
Un panorama di Catanzaro e nei riquadri Gaetano Muscia e Agostino Papaianni
Gaetano Muscia

Tocca anche il territorio vibonese, l’inchiesta Secreta Collis coordinata dai pm della Dda di Catanzaro Antonio De Bernardo, Veronica Calcagno e Paolo Sirleo. Destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati infatti anche: Gaetano Muscia, 60 anni, di Tropea; Christian Papasidero, 38 anni, di Tropea; Santina Pasqualone, 50 anni, di Gioia Tauro, ritenuta legata a Muscia. Indagato anche Carmelo Ripepi, 23 anni, di Piscopio (frazione di vibo).
E’ stata il gip Sara Mazzotta, nell’ambito dell’inchiesta Secreta Collis, a sostenere che Gaetano Muscia e la Pasqualone, unitamente a Papasidero, avrebbero rifornito di cospicui quantitativi di droga i membri attivi del sodalizio che detenevano il monopolio dello smercio delle sostanze stupefacenti nel capoluogo calabrese”. Il gruppo criminale catanzarese avrebbe avuto la propria base operativa nei quartieri di Gagliano e Mater Domini a Catanzaro, con a capo Domenico Rizza. Gaetano Muscia, Santina Pasqualone e Christian Papasidero – secondo l’accusa – avrebbero intrattenuto rapporti con i catanzaresi ed in particolare Muscia e Pasqualone avrebbero ceduto cocaina per 30mila euro a Massimo Longo, Raffaele Iiritano, Vittorio Gentile, Francesco Agostino. Per il recupero del credito, Gaetano Muscia (arrestato l’1 luglio 2021) si sarebbe affidato a Santina Pasqualone e Christian Papasidero. Il reato sarebbe stato commesso tra la provincia di Vibo Valentia e Catanzaro e copre un arco temporale che va dal giugno 2021 a gennaio 2022. Per il gip, i tre indagati si sarebbero stabilmente dedicati “in maniera professionale allo spaccio di sostanze stupefacenti”. Da qui il pericolo di reiterazione di reati della stessa natura e, quindi, la decisione del gip di procedere con la custodia cautelare in carcere. Gaetano Muscia, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è un volto ben noto alle cronache per reati legati al narcotraffico, all’usura ed all’estorsione. E’ rimasto coinvolto nelle operazioni “Doppio canale” (prescrizione), Black money (condannato qui a 7 anni per usura ed estorsione). Da ultimo Gaetano Muscia è stato rinviato a giudizio lunedì nell’ambito del procedimento nato dall’operazione Olimpo. Christian Papasidero – ristretto a Roma nel carcere di Regina Caeli – ha reso oggi l’interrogatorio di garanzia assistito dall’avvocato Michelangelo Miceli.

La latitanza di Agostino Papaianni

Agostino Papaianni

Contestazioni per la latitanza di Agostino Papaianni, 72 anni, di Coccorino di Joppolo – condannato a novembre a 20 anni di reclusione nel maxiprocesso Rinascita Scott – vengono mosse a Massimo Longo, 55 anni, di Catanzaro, il quale si sarebbe adoperato «ricercando e individuando un alloggio presso il quale il latitante trovava rifugio, esibendo documenti falsi, portandogli quotidianamente viveri». Agostino Papaianni – ritenuto un fedelissimo di Luigi Mancuso – è stato poi arrestato il 15 giugno 2021 proprio a Catanzaro (quartiere Janò) dopo essere sfuggito al blitz del 19 dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Seguendo la pista del favoreggiamento della latitanza di Papaianni, la Dda di Catanzaro ritiene di essere riuscita a raccogliere i primi elementi legati all’esistenza di due gruppi criminali attivi a Catanzaro dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e al traffico di armi. Papaianni non risulta indagato nell’inchiesta Secreta Collis.

La sparatoria in discoteca a Roccelletta

Siamo nel marzo del 2022 quando un sabato notte due persone restano feriti nel corso di una sparatoria un ragazzo di nazionalità straniera e una ragazza di Catanzaro di 15 anni. Per quella sparatoria il 14 marzo 2022 si è costituito ai carabinieri Carmelo Ripepi, 23 anni, già noto alle forze dell’ordine e residente a Piscopio. Quando era minorenne, nel 2017 il giovane era stato accusato del tentato omicidio del padre Massimo Ripepi, avvenuto nel rione Affaccio di Vibo. Massimo Ripepi è stato poi ucciso in altro agguato il 21 ottobre 2018 a Piscopio (il 27 ottobre 2021 per tale fatto di sangue in appello è stato condannato a 12 anni e 8 mesi Giuseppe Carnovale, ex cognato della vittima). All’epoca, da una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Catanzaro, Carmelo Ripepi avrebbe estratto una pistola nel corso di un diverbio avvenuto nel locale e per il quale era intervenuto l’addetto alla sicurezza. Avrebbe esploso alcuni colpi di pistola, ferendo il buttafuori e colpendo di striscio una ragazza non coinvolta nella lite. Si sarebbe poi dato alla fuga consegnandosi tre giorni dopo ai carabinieri. La Procura di Catanzaro gli contesta ora il reato di rissa aggravata seguita dall’esplosione di cinque colpi di pistola calibro 7,65 ad altezza d’uomo all’indirizzo di Mohamed Galia e ferendo anche una quindicenne. All’interno della discoteca si trovavano circa 500 persone e per la Procura di Catanzaro nell’occasione nel corso della quale è rimasto ferito anche Igor Guarino di Catanzaro rimaneva ferito. Lo stesso Guarino e Giuseppe Caroleo (entrambi indagati nell’operazione per concorso in rissa insieme a Ripepi), intervenuti i carabinieri, per evitare l’arresto si sarebbero quindi nascosti tra le montagne partendo poi alla volta di Milano.

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