Imponimento: assolto il commercialista vibonese Fraone
Era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia
Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Catanzaro, Dott.ssa Giachetti, ha assolto dai reati di concorso esterno in associazione mafiosa e di intestazione fittizia il commercialista Domenico Fraone, 53 anni di Parghelia, noto commercialista ed imprenditore, nonché ex consigliere provinciale di Vibo Valentia. Arrestato in data 21.7.2020 con provvedimento di fermo, convalidato in via provvisoria dal G.I.P. di Lamezia Terme, nell’ambito dell’indagine cd. “Imponimento”, era successivamente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con ordinanza del 12.08.2020 emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro in sede di convalida. Le accuse rivolte, nello specifico, inerivano al presunto contributo offerto dal Fraone, nella qualità di professionista (commercialista) e faccendiere, in diretto contatto con i vertici dell’organizzazione criminale operante in Filadelfia, Acconia di Curinga e zone limitrofe (in particolare, famiglie Anello e Fruci, anche nelle persone di Anello Rocco cl.61 ed Anello Tommaso) consistito nel porsi quale riferimento per il sodalizio in ragione di uno stabile rapporto sinallagmatico, caratterizzato dalla perdurante e reciproca disponibilità a prestarsi in ausilio ed in forza del quale il Fraone si rendeva disponibile alla realizzazione di condotte illecite in relazione a specifici affari, concorrendo in trasferimenti fraudolenti di beni ovvero commettendo reati tributari con la complicità di appartenenti al sodalizio così ottenendo, quale corrispettivo, vantaggi ingiusti da tradursi nella protezione mafiosa, nella possibilità di rivolgersi al sodalizio e di avvalersi del metodo mafioso per la risoluzione di problematiche di vario genere, anche coinvolgenti altri gruppi ’ndranghetistici, e per ottenere appoggio in occasione delle elezioni Provinciali vibonesi del 2008. In tale contesto procedeva poi, in concorso con ANELLO Rocco cl. 61, ANELLO Giovanni, GIARDINO Giovanni, CILIBERTO Patricia, SCORDO Pasquale e CRIGNA Francesco, a trasferire la proprietà di una villa (in Ancilli) ad Anello Rocco, intestandola fittiziamente a Ciliberto Patricia, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale del capoclan Anello Rocco. Riconosciuta l’insussistenza della gravità indiziaria quanto al solo reato associativo, già il Tribunale del Riesame di Catanzaro annullava inizialmente la cautela imposta con specifico riguardo a tale contestazione, procedendo poi, a seguito di giudizio di rinvio dalla Cassazione e con ordinanza del 25.01.2022, ad annullare il provvedimento cautelare anche con riferimento al reato di intestazione fittizia, infine revocando il sequestro preventivo disposto sui beni riconducibili all’imputato. A sancire l’estraneità del Fraone alle contestazioni mosse è intervenuta la sentenza di assoluzione emessa in data odierna dal Giudice per l’Udienza Preliminare di Catanzaro, il quale ha accolto le argomentazioni puntualmente esposte dai difensori avv. Francesco Matteo Bagnato e avv. Guido Contestabile (coadiuvato dall’avv. Serena Lacaria) che nel corso dell’intervento conclusivo, all’udienza del 20.09.2023, avevano evidenziato e riscontrato anche mediante il deposito di corposa documentazione l’assenza di ogni profilo di illiceità nell’agire dello stesso, con particolare riguardo alle operazioni negoziali concluse. Dunque, a distanza di ben quattro anni dall’arresto è stata riconosciuta l’assenza di legami tra il Fraone e qualsivoglia presunto contesto mafioso. «Le radici dell’assoluzione di Mimmo Fraone si ritrovano nella sua plateale innocenza e nel lavoro eccezionale di uno straordinario Professionista e di un grande Uomo: Mario Bagnato». Il commento in calce dell’avvocato Guido Contestabile.
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