Rifiuti ospedalieri radioattivi bloccati in discarica, l’Ased sospende il servizio allo “Jazzolino”
All’interno di un mezzo dell’azienda riscontata la presenza di spazzatura di genere non consentito. La ditta declina ogni responsabilità, dicendosi pronta a rivalersi per i costi aggiuntivi determinati dalla vicenda
Rifiuti ospedalieri con valori di radioattività al di sopra della norma finiti tra i normali rifiuti solidi urbani indifferenziati trasferiti in discarica dall’Ased, società che gestisce la raccolta a Vibo Valentia. Per l’azienda, destinataria di una nota della Daneco Impianti Spa che segnalava appunto la presenza di rifiuti ritenuti non conformi, si tratta di un inconveniente che non deriva da proprie responsabilità.
La società, ricostruendo l’itinerario del mezzo “incriminato”, si dice infatti «fortemente convinta che l’automezzo è risultato positivo al controllo radiometrico durante le operazioni di pesatura perché contenente rifiuti ospedalieri rinvenuti nei cassonetti del nosocomio, ove certamente non c’è negligenza dei nostri operatori che svuotano i cassonetti non curandosi legittimamente di cosa ci sia all’interno del sacchetto, in quanto trattasi di rifiuto indifferenziato».
Alla luce di ciò, l’Ased chiarisce ancora di vedersi «costretta a sospendere momentaneamente il servizio di raccolta all’interno del nosocomio vibonese, almeno finché non avremo garanzie concrete che il materiale conferito all’interno dei cassonetti dedicati siano solo ed esclusiva di natura urbana e non sanitaria, per il quale sono previste convenzioni ad hoc con altre imprese speciali. Risulta chiaro – prosegue la nota della società -, che il fermo dell’automezzo alloggiato come da procedura, nell’area dedicata alla “quarantena” all’interno dell’impianto, provoca ingenti danni economici alla nostra società che in assenza di utilizzo di una macchina di tale portata, si vede costretta al rimpiazzo di analoga macchina per tramite noleggio e/o quant’altro, con aggravio di ulteriori spese, non previste dal capitolato speciale d’appalto».
Aspetto in relazione al quale l’Ased si riserva di «quantificare i costi aggiuntivi che andremo a sostenere. Nel frattempo – si specifica infine nella nota -, si resta in attesa di un riscontro al fine di trovare una soluzione tempestiva alla problematica sopra esposta e poter così riprendere immediatamente il servizio di raccolta all’interno del nosocomio, considerata struttura altamente sensibile».