‘Ndrangheta: deceduto il boss Giulio Bellocco di Rosarno
Residente a San Ferdinando ma da anni detenuto a Milano era ritenuto tra gli esponenti di spicco dell’omonimo clan fondato dal fratello Umberto
È deceduto nel carcere di Opera, alle porte di Milano, dove stava scontando una pena a 13 anni e 6 mesi di carcere Giulio Bellocco, 72 anni, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco dell’omonimo clan di Rosarno. Bellocco da oltre dieci anni si trovava ristretto in regime di carcere duro (41 bis dell’ordinamento penitenziario). Era stato condannato dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nel processo denominato “Tramonto”, nel quale era accusato di associazione mafiosa finalizzata al compimento di una serie di estorsioni. Da Rosarno aveva spostato la sua residenza a San Ferdinando divenendo il compagno di Aurora Spanò, anche lei condannata in appello nel processo Tramonto a 18 anni e 6 mesi. Giulio Bellocco era fratello di Umberto Bellocco, quest’ultimo deceduto all’età di 85 anni nel carcere di Opera il 22 ottobre 2022. Umberto Bellocco era ritenuto il fondatore dell’omonimo clan della ‘ndrangheta di Rosarno e tra i “fondatori” della Sacra Corona Unita pugliese fatta nascere durante un periodo di detenzione in Puglia (carcere di Trani nel Natale del 1981) unitamente a Pino Rogoli di Mesagne.
LEGGI ANCHE: ‘Ndrangheta: scacco al clan Bellocco di Rosarno, coinvolti anche alcuni vibonesi
Il deceduto boss Umberto Bellocco voleva eliminare Luigi Mancuso
Rinascita Scott: l’alleanza fra i Bonavota ed i Bellocco nelle rivelazioni di Vincenzo Albanese
Rinascita Scott: i reciproci piani di morte fra i Bellocco ed i Mancuso nei verbali di Albanese