Aggressione a Soriano, pioggia di reazioni da istituzioni e politica: «Basta violenze»
Condanna unanime per l'ennesimo episodio di violenza ai danni di operatori sanitari: «Serve un intervento deciso da parte delle autorità»
Ha suscitato un’ondata di reazioni l’assurda vicenda verificatasi nei locali della Guardia medica di Soriano. Una violenta aggressione da parte di cinque persone ai danni di una dottoressa e del personale sanitario del 118 intervenuto a supporto della collega. Numerosi gli attestati di vicinanza ai sanitari e di condanna del violento gesto sono stati espressi dalla politica, dai sindacati e dai rappresentanti delle locali istituzioni. Ne riportiamo i contenuti integrali.
Lo Schiavo: «Chiudere i presidi non è la risposta»
«La solidarietà dovuta, necessaria ed incondizionata, agli operatori sanitari sempre più esposti ai rischi di intollerabili aggressioni (in ultimo a coloro rimasti coinvolti nell’odioso episodio avvenuto nella serata di ieri nella postazione di Guardia medica di Soriano), deve accompagnarsi necessariamente ad una seria riflessione sulle condizioni della sanità vibonese e calabrese. Settore in cui, in questo clima di allarme sociale e di paura, non ci sono vincitori né vinti». È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti. «Perdono i medici e gli infermieri in prima linea – aggiunge Lo Schiavo -, spesso impossibilitati a intervenire per via di dotazioni inadeguate, carenze d’organico e limiti strutturali, che li espongono a ingiustificabili ritorsioni; perdono i cittadini, quelli rispettosi delle regole e responsabili, che si vedono negato il diritto alla salute e che spesso vengono privati dei servizi basilari e del relativo diritto di accesso alle cure. Non si può tollerare che un medico, un infermiere, un operatore socio-sanitario, siano i parafulmini di un sistema sanitario che non funziona e vengano aggrediti mentre stanno svolgendo il proprio lavoro a servizio della collettività. Tutti loro devono essere messi nella condizione di espletare in piena sicurezza e serenità la loro missione, ma la risposta non può essere un’ulteriore restrizione dei servizi sanitari o la chiusura delle postazioni più a rischio. Bisogna intervenire a monte del problema, potenziare uomini e mezzi e garantire la necessaria sicurezza a quanti si trovano ad operare in prima linea sul territorio. Alla dottoressa e agli operatori del 118 vittime dell’aggressione di ieri, la mia totale e incondizionata vicinanza e l’auspicio che possano ritrovare piena fiducia nel sistema sanitario, in nome della valenza sociale e umana della loro indispensabile professione».
Tassone (Pd): «Situazione emergenziale»
«Preliminarmente il pensiero non può che andare a quei professionisti che con grande sacrificio e professionalità tengono alti i valori espressi dal Codice di deontologia medica e che rappresentano un modello per la comunità professionale tutta». È il commento del dirigente e già consigliere regionale del Pd Luigi Tassone. «Tale inaccettabile e vile aggressione – evidenzia- si aggiunge ad una serie di episodi di inaudita violenza, espressione di una situazione emergenziale rispetto alla quale è necessario intervenire urgentemente, ponendo in essere tutti gli atti di tutela che da troppo tempo avrebbero dovuto essere attuati e che richiedono un’analisi profonda della situazione in cui versano i servizi sanitari nella provincia di Vibo Valentia. E’ chiaro che la soluzione alla spirale di violenza non possa essere, come prospettato dai vertici dell’Asp vibonese, la chiusura della postazioni di Guardia medica, soprattutto in un contesto in cui servono immediati interventi tesi a rivalutare il rapporto di fiducia tra operatori sanitari e cittadini. Per attenuare un fenomeno in rapido e inquietante peggioramento, servono nell’immediato interventi di vigilanza mirati a mettere in sicurezza le strutture sanitarie e le più capillari articolazioni del servizio sanitario sul territorio provinciali, queste ultime ancor più a rischio in quanto isolate e prive, spesso, dei più elementari dispositivi di protezione».
Comito (Fi): «È il momento di aprire una discussione»
«Non è più accettabile assistere ad aggressioni in danno di personale sanitario, che nei reparti, nei Pronto soccorso, nelle postazioni di continuità assistenziale, rappresenta un presidio imprescindibile di tutela della salute. Ma purtroppo, e sempre più spesso, a non essere tutelati sono proprio loro, medici, infermieri ed ausiliari». Il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia, Michele Comito, anch’egli medico, esprime «solidarietà a tutti i colleghi vittime di una cieca aggressione ieri sera a Soriano Calabro. Mi sento vicino, umanamente e professionalmente – afferma l’esponente politico azzurro – ai medici, agli infermieri e al personale ausiliario che, nello svolgere il proprio lavoro, hanno dovuto fronteggiare delle persone le cui motivazioni non potranno mai trovare giustificazione nella violenza. Auspico che le forze dell’ordine assicurino alla giustizia gli autori dell’aggressione, e che si apra un confronto, anche politico, sulla necessità di intervenire in maniera incisiva per la tutela dei sanitari nei luoghi di lavoro maggiormente sensibili».
Limardo: «Violenza ingiustificabile»
«In qualità di presidente della Conferenza dei sindaci, e certa di interpretare il sentimento dei colleghi di tutta la provincia di Vibo Valentia, intendo esprimere massima solidarietà al personale medico vittima di un’aggressione ingiustificabile a Soriano Calabro, nella serata di ieri». Lo dichiara il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, che aggiunge: «Qualunque tipo di problematica ci si presenti dinanzi, non può certamente essere affrontata e risolta con la violenza, che non potrà mai trovare giustificazione in una società civile. Per tale motivo voglio esprimere sentimenti di vicinanza alla dottoressa in servizio presso la guardia medica di Soriano, ed ai suoi colleghi del 118 intervenuti in suo soccorso e loro malgrado fatti oggetto di violenza fisica. Tra di loro anche il collega sindaco di Pizzoni, Vincenzo Caruso. Sono convinta – conclude il sindaco Limardo – che le forze dell’ordine e la magistratura faranno chiarezza e renderanno giustizia a chi, quotidianamente, si spende in un territorio difficile come il nostro per assicurare alla cittadinanza la necessaria e imprescindibile assistenza medica».
Il sindacato Nursing Up: «Basta aggressioni»
A prendere la parola anche il segretario regionale Nursing up Stefano Sisinni ed il segretario provinciale di Vibo Valentia Giuseppe Gliozzi: «Questo – rimarcano- è solo l’ultimo di tanti episodi, che si sono registrati nell’ultimo periodo, non è accettabile che il personale debba andare a lavorare con la paura di subire aggressione, non solo fisiche ma anche verbali, la sicurezza degli operatori sanitari è una priorità assoluta e non può essere compromessa. La situazione in alcune realtà è veramente insostenibile, in particolare per il personale che opera presso il pronto soccorso, il 118, il penitenziario, la sala gessi; le criticità presenti nel Servizio sanitario vibonese rappresentano una difficoltà aggiuntiva». Il sindacato chiede un intervento deciso da parte delle autorità per garantire la sicurezza di chi dedica la propria vita a prendersi cura degli altri, si impegna a promuovere e sostenere la sicurezza e il benessere degli operatori sanitari, promuovendo iniziative atte a prevenire simili atti di violenza e augura un pronto recupero per coloro che hanno riportato ferite, ed infine auspica che, in tempi brevi, vengano individuate le responsabilità ed applicate ai responsabili le sanzioni previste.
De Pinto (Lega): «Clima insostenibile»
Il segretario di Sezione della Lega di Vibo Valentia Mino De Pinto parla di «un atto incivile, perpetrato nei confronti di una categoria di lavoratori che svolge la propria missione nel salvare le vite altrui e che purtroppo è spesso sotto i riflettori per gesti di questo tipo». E ancora: «Il clima, non solo nelle guardie mediche, ma nei presidi ospedalieri e nelle cliniche, è sempre più insostenibile: sentiamo spesso parlare di attacchi verbali e fisici nei confronti di sanitari e operatori e non è più tollerabile un atteggiamento del genere. Inoltre, non dimentichiamoci gli episodi che spesso hanno visto sale e ambulatori distrutti da parte di utenti in preda ad escandescenze. La Lega da sempre si impegna a farsi parte attiva presso le istituzioni affinché vengano riattivati e istituiti i presidi di Polizia all’interno dei plessi sanitari al fine di tutelare l’incolumità del personale assistenziale. Facciamo appello agli enti competenti affinché atti del genere vengano fermamente condannati e che si attui al più presto una politica volta alla tutela dei lavoratori del comparto sanitario».
Arena: «Occhiuto venga qui»
Francesco Arena, segretario provinciale Idm e membro Dipartimento regionale sanità con delega alle infrastrutture sanitarie afferma: «Dopo gli ultimi avvenimenti bisogna alzare la voce. La sanità al Sud e in particolare a Vibo Valentia è allo sbando totale. Ormai da molto tempo, tanto da non fare più, forse, notizia. La nostra sanità non garantisce neanche i servizi essenziali oltre a non disporre di strutture idonee. Quelle poche esistenti sono fatiscenti. Nel corso degli anni, si è ricorso, per arginare gli effetti e le conseguenze devastanti sulla collettività, alla presenza di commissari di (altissimo) profilo ma che sul campo hanno soltanto dimostrato di non avere alcuna capacità organizzativa, potere decisionale e lungimiranza». A ciò si aggiunge «l’assenza totale di strategia e piani strutturali di medio e lungo periodo. Per la verità, (i commissari) non hanno neanche tamponato e gestito l’emergenza contingente del presente. Quindi risultati scarsi ma compensi altissimi, ingiustificati, superiori a quelli di primari di alto livello che lavorano sul campo e salvano vite». Sottolineata la carenza «di politiche per la gestione del personale sanitario e amministrativo che si ritrova senza punti di riferimento e totalmente abbandonato a se stesso. Ritengo – continua Arena – che Vibo abbia personalità sanitarie, amministrative con competenze organizzative e voglia e interesse a migliorare la sanità». Al contempo «si registra nella gente un senso di sconforto e paura ad andare in ospedale, ad affrontare una visita specialistica, considerato il contesto. Nessuno, se non qualche associazione, a cui va il mio plauso, denuncia questa drammatica e triste situazione. Ormai a Vibo si cura soltanto chi ha soldi e i soggetti più fragili, meno abbienti e anziani, sono abbandonati e rinunciano a curarsi. Più volte ho chiesto incontri per proporre delle idee ma purtroppo nessuno ha mai accolto le mie proposte per timore e incapacità di assumere delle decisioni, fare delle scelte e svolgere il proprio ruolo. Il presidente della conferenza dei sindaci, nella persona del sindaco di Vibo Valentia, non ha mai posto un veto o espresso un parere nei confronti delle decisioni dannose, per noi, fatte dai vari commissari che si sono succeduti». Per l’esponente Idm «vanno rivisti, rafforzati e valorizzati i servizi territoriali, i pochi reparti rimasti. Parlare soltanto di ospedale nuovo senza pensare al potenziamento del personale significa fallire già in partenza o meglio soddisfare soltanto altri interessi». In conclusione «invito il presidente della Regione Calabria in qualità di commissario alla sanità calabrese a venire a Vibo e dare indicazioni precise, illustrando tempi, modalità e costi, oltre all’impegno, se necessario, di assumere gli opportuni provvedimenti a carico di chi ha la responsabilità di tali inadempimenti».
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