Appalti Anas, Cavallaro (Cisal) nelle intercettazioni con Verdini: «Quello che non puoi fare tu, faccio io»
Anche il sindacalista (non indagato) nelle intercettazioni della Procura di Roma. Il suo commento: «Non ricordo la telefonata, ho visto l’ex parlamentare una sola volta. Con Anas non c’entro niente». La replica della Cisal
di P.P.P.
«Ho visto Verdini una sola volta, sarà stato un incontro conoscitivo, buongiorno e buonasera». Franco Cavallaro, sindacalista calabrese e segretario generale della Cisal, risponde alle domande del Fatto Quotidiano e ridimensiona l’entità dei suoi rapporti con l’ex parlamentare Denis Verdini. Tra i due c’è un’intercettazione, riportata dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, che farebbe pensare a una certa confidenza. Cavallaro infatti si rivolge a Verdini: «Tutto quello che non si fa, che Franco Cavallaro non può fare da una parte, lo fai tu. . . Tutto quello che Tommaso (Verdini, ndr) non può far e. . . »; “Lo fai tu”, lo interrompe Verdini. La breve chiacchierata tra i due emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura di Roma sui movimenti del gruppo Verdini intorno all’Anas: una goccia nel mare delle indagini condotte dalla guardia di finanza. La conversazione risale al maggio 2022. Il capo della Cisal, originario di Dinami, nel Vibonese, dice all’ex senatore in un passaggio: «Se loro devono capire che siamo… ce la devono fa’ na cosa quando ce la devono fare (incomprensibile) gli rompiamo le palle come sindacato». Manca il contesto e oggi Cavallaro dice di non ricordarlo: «Guardi non ho letto le carte dell’inchiesta e non c’entro niente con Anas, non ricordo nulla». Di più: «Non penso proprio di aver promesso a Verdini che avrei rotto le scatole a qualcuno come sindacato».
I rapporti tra la Cisal di Cavallaro e il governo Meloni
Il segretario, che non è indagato, va oltre e spiega anche che la Cisal «non è schierata con la destra, è vicina ai governi che ragionano e devo dire che Meloni sta tentando di fare qualcosa per i lavoratori, come il taglio del cuneo fiscale». Non proprio una vicinanza ma, quanto meno, un apprezzamento per alcune scelte dell’esecutivo. Provato, peraltro, dalla partecipazione del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – che in quell’occasione parlò di «sostituzione etnica» dando il via a giorni di polemiche – all’ultimo congresso del sindacato assieme ad altri cinque colleghi del governo. Lo stesso governo che ha approvato un disegno di legge che permette anche ai sindacati che non sono «comparativamente più rappresentativi» di accedere alle commissioni ministeriali per l’interpretazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. E la Cisal, come stabilito dal Consiglio di Stato a settembre 2022 e poi confermato dalla Corte costituzionale, non è «comparativamente più rappresentativa» nel commercio. CONTINUA A LEGGERE QUI: Appalti Anas, la telefonata tra Cavallaro e Verdini. Il segretario della Cisal all’ex senatore: «Quello che non puoi fare tu, faccio io»
*** In relazione a quanto sopra dalla segreteria generale della Cisal Lunedì 15 gennaio 2024 riceviamo e integralmente pubblichiamo: “La Cisal contesta l’articolo apparso su “Il Vibonese” in data 6 gennaio 2024, “Appalti Anas, Cavallaro (Cisal) nelle intercettazioni con Verdini” in quanto lesivo della propria immagine e del proprio buon nome. L’articolo contiene numerose inesattezze, ha travisato i fatti e manifesta un intento denigratorio nei confronti della Cisal e del suo Segretario Generale, Francesco Cavallaro. Pertanto, pur con riserva di agire nelle sedi opportune, si chiede l’integrale pubblicazione della presente rettifica (art. 8 l. n. 47/1948). È fuorviante la notizia secondo cui il Governo “ha approvato un disegno di legge che permette anche ai sindacati che non sono «comparativamente più rappresentativi» di accedere alle commissioni ministeriali per l’interpretazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. E la Cisal, come stabilito dal Consiglio di Stato a settembre 2022 e poi confermato dalla Corte costituzionale, non è «comparativamente più rappresentativa» nel commercio”. La notizia lascia intendere che il Governo stia approntando una norma per favorire la Cisal. Nulla di più falso, in quanto il Governo ha predisposto l’art 2, comma 1, lettera b), del pdl A.C. 1532-bis, che dovrebbe estendere alle organizzazioni maggiormente rappresentative (in luogo di quelle comparativamente più rappresentative) la facoltà di formulare quesiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro alla Commissione per gli interpelli costituita presso il Ministero del Lavoro ai sensi del d.lgs, 81/2008. Tale emananda disposizione non favorisce la Cisal, già ricompresa tra le organizzazioni comparativamente più rappresentative e presente, dal 2016, nella Commissione consultiva prevista dall’art. 6 del d.lgs 81/2008. Fuorvianti sono pertanto i collegamenti tra questa proposta di modifica normativa e le sentenze (citate nel vostro articolo) che si sono occupate della comparazione tra un singolo contratto sottoscritto da una federazione della Cisal e un contratto sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, riconoscendo la maggiore applicazione di questo secondo contratto, ma senza esprimere giudizi di merito sul contratto Cisal. Il riferimento a queste sentenze non considera l’avvenuto riconoscimento della maggiore rappresentatività comparativa della Cisal ai sensi dell’art. 6 del d. lgs 81/2008.
Se fosse stato rispettoso della verità, il giornalista avrebbe poi dovuto richiamare la copiosa giurisprudenza che ha statuito la maggiore rappresentatività comparata di molte federazioni di categoria della Cisal, menzionando, ad esempio, la recente sentenza n. 16048 del 30/10/2023 del TAR Lazio, Roma, secondo la quale il Ccnl sottoscritto da Cisal per i dipendenti delle imprese operanti nel settore degli appalti pubblici è riconducibile ad un sindacato comparativamente più rappresentativo. Inoltre, il giornalista avrebbe potuto constatare che la maggiore rappresentatività comparativa della Cisal è certificata dal Ministero del Lavoro e dalla Presidenza del Consiglio, stante la presenza dell’Organizzazione nel Cnel. Si ribadisce inoltre che il Segretario Generale della Cisal è completamente estraneo all’indagine della Procura di Roma sugli appalti Anas, con la conseguente necessità per il Vibonese di mettere in giusto risalto questa circostanza.
Al Fatto Quotidiano è stato chiesto di rettificare tutte queste notizie, tra le quali l’accostamento della Cisal ai cd “contratti pirata”, ma tale quotidiano, ad oggi, non ha dato riscontro e, per l’effetto, la stessa Cisal e il relativo Segretario Generale avvieranno le opportune azioni giudiziarie. Né può generare stupore il fatto che il Governo in carica abbia avviato un’interlocuzione (non solo tramite il Ministro Lollobrigida, ma anche nella sua interezza e in tutte le sedi istituzionali) con la Cisal, che costituisce lo storico sindacato autonomo, è la quarta confederazione sindacale Italiana, raccoglie federazioni che firmano oltre 60 contratti collettivi nazionali, è certificata come maggiormente rappresentativa nel pubblico impiego (3 milioni di lavoratori) e,
come detto, è presente nel CNEL. Difatti, il Governo attuale si confronta con tutte le confederazioni presenti nel CNEL ed è, semmai, anomalo il comportamento di alcuni passati Governi, che si sono interfacciati solo con alcune confederazioni. Comunque, nei rapporti con i Governi succedutisi nel tempo, la Cisal non ha mai assunto posizioni pregiudiziali in base al loro colore, ma ha sempre valutato il merito dei singoli provvedimenti. Questo modus operandi, che a qualcuno può apparire sospetto, è sintomatico dell’indipendenza della Cisal rispetto ai partiti”.
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