martedì,Novembre 19 2024

Diritto di replica, l’ex vicesindaco di Soriano: «Non ho alcuna connessione con Filippo Raffaele»

Nota di Salvatore Inzillo dopo l’articolo dal titolo “Dal Comune di Soriano a quello di Vibo, l'indagine per bancarotta ed il possibile interessamento della Prefettura”

Diritto di replica, l’ex vicesindaco di Soriano: «Non ho alcuna connessione con Filippo Raffaele»
Il Municipio di Soriano Calabro

In relazione all’articolo dal titolo “Dal Comune di Soriano a quello di Vibo, l’indagine per bancarotta ed il possibile interessamento della Prefettura”, dall’ex vicesindaco del Comune di Soriano Salvatore Inzillo riceviamo e pubblichiamo: “Il mio nome continua ad essere associato a individui che non hanno alcuna connessione con la mia vita personale e professionale e, soprattutto, viene speso gratuitamente per fatti e circostanze che esulano completamene dalla mia vita, in ogni suo aspetto. Tanto è sicuramente causa di illegittime ed ingiustificate conseguenze negative sulla mia reputazione e sulla percezione pubblica di chi legge l’articolo. L’esercizio del diritto di cronaca e di critica impone che la notizia e la sua diffusione rispondano ai parametri dell’utilità sociale alla diffusione della notizia, della verità oggettiva o putativa, della continenza del fatto narrato o rappresentato. Nell’articolo, il richiamo esplicito del mio nome nonché la sua collocazione in riferimento allo scioglimento per mafia del Comune di Soriano Calabro e la riconducibilità del mio nome, sotto il profilo parentale, a quello del sig. Raffaele Filippo, non risponde ai parametri summenzionati. In particolar modo, tale connubio di nomi alcuna utilità sociale attribuisce ai fatti contestati, nello specifico, al Raffaele Filippo né tanto meno riflette il parametro della continenza della notizia, il quale ultimo, appartiene sia alla sfera della correttezza formale dell’esposizione, ma anche al profilo sostanziale, consistente nel non andare aldilà di quanto sia strettamente necessario per l’appagamento del pubblico interesse, giacché solo l’esistenza di soddisfare l’interesse generale alla conoscenza di determinati fatti di rilievo sociale, può giustificare la prevalenza della tutela del diritto  di libera manifestazione del pensiero su quella parte dell’integrità dell’onore e della reputazione del singolo cittadino. L’informazione pubblica è di cruciale importanza, e un’informazione inaccurata potrebbe, come già avvenuto, creare un impatto negativo per chi è estraneo ai fatti raccontati. Il mio nome persiste nell’essere associato al sig. Filippo Raffaele, che, pur essendo coniugato con una sorella di mia madre, non ha alcuna connessione con la mia vita e la mia persona ed, in particolare, tale connessione spesa pubblicamente nulla c’entra con le connotazioni che devono indefettibilmente caratterizzare il diritto all’ informazione. L’informazione pubblica dovrebbe confinarsi a riportare fatti effettivamente accaduti e menzionare solo coloro che sono inequivocabilmente coinvolti in una specifica questione. Una testata giornalistica non può giustificare, per il solo scopo di attrarre lettori, l’uso di nomi, nel mio caso specifico, di individui assolutamente integri e, ancor di più, completamente estranei ai fatti descritti nel testo”.

Sin qui la replica di Salvatore Inzillo. Per parte nostra sottolineiamo che quanto riportato nell’articolo è contenuto fedelmente nella relazione della Commissione di accesso agli atti che ha portato al commissariamento del Comune di Soriano.

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