Vibo: minaccia ex compagna con coltello, provvedimento del gip
Lo stalking portato alla luce dall'attività investigativa della polizia
Gli agenti della polizia di stato in servizio alla squadra mobile di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a una ordinanza applicativa del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Camillo Falvo, nei confronti di un uomo sospettato di aver più volte posto in essere atti intimidatori – stalking –nei confronti dell’ex non rassegnandosi alla fine della loro relazione sentimentale. Si tratta dell’epilogo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia ed esperite dalla sezione specializzata per i reati contro la persona, in danno dei minori e sessuali della squadra mobile, originatesi dalla denuncia presentata dalla donna a seguito delle condotte poste in essere, nei suoi confronti, da parte dell’ex, consistite in gravi minacce e aggressioni anche di natura fisica, estrinsecatesi in strangolamenti, morsi, finanche ad una minaccia con l’uso di un coltello. In più occasioni la donna ha subito insistenti telefonate, durante il giorno ed anche di notte, oltre ad aver notato l’uomo appostarsi sotto la sua abitazione, ingenerando un perdurante stato d’ansia e timore per la propria incolumità personale, costringendola altresì a cambiare le sue abitudini di vita per sottrarsi ai comportamenti intimidatori e persecutori dell’uomo. I riscontri acquisiti dagli investigatori hanno consentito al gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta del pm titolare del fascicolo processuale, di emettere a carico dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa prescrivendo allo stesso di mantenersi a debita distanza dalla donna e dai luoghi da questa abitualmente frequentati, vietando, altresì, qualsiasi forma di comunicazione con la stessa, anche per interposta persona. La vicenda denota ancora una volta l’importanza e la necessità di trovare la forza di opporsi alle varie forme di violenza e abusi domestici, poiché solo infrangendo il muro del silenzio e informando le Istituzioni sarà possibile intervenire in tempo prima che determinate situazioni, a volte apparentemente innocue, possano degenerare in irreparabili atti di aggressività fisica e psicologica. Si specifica, infine, che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti a indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta a indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.
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