Bancarotta fraudolenta: il Riesame rimette in libertà Pittelli
L’ex parlamentare di Forza Italia è coinvolto in un’inchiesta della Guardia di finanza coordinata dalla procura di Catanzaro
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rimesso in libertà l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, coinvolto nei giorni scorsi nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta che l’ha portato agli arresti domiciliari. L’ipotesi di reato per Pittelli è quella di bancarotta fraudolenta patrimoniale, in quanto amministratore di fatto di una società già in liquidazione e, successivamente, dichiarata fallita. La Procura di Catanzaro aveva chiesto per Pittelli la custodia cautelare in carcere. Il gip ha disposto il sequestro preventivo di un terreno edificabile, sito nel comune di Stalettì, e denaro per circa 1,5 milioni di euro, quale profitto del reato ipotizzato. Secondo l’ipotesi di reato, l’indagato – in concorso con altri – avrebbe distratto l’unico bene della società di cui era amministratore di fatto, ossia il terreno, che, contestualmente all’avvio della liquidazione, sarebbe stato ceduto ad un’altra società appositamente costituita, pure questa riconducibile all’indagato, nonché il corrispettivo della cessione del bene. La bancarotta fraudolenta fa riferimento alla presunta mancata richiesta di restituzione di un credito di oltre 800mila euro vantato dalla società fallita nei confronti di un’ulteriore società, anche quest’ultima poi dichiarata fallita, pur in presenza di un debito, verso la Regione Calabria, di oltre un milione di euro derivante dall’anticipo di un contributo pubblico ottenuto nel 2005 per la realizzazione – sul terreno sequestrato – di un complesso alberghiero, finanziamento poi oggetto di rinuncia e mai restituito. Giancarlo Pittelli è stato condannato dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia a 11 anni di reclusione al termine del maxiprocesso Rinascita Scott.
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