Falsi invalidi, nuovo appello all’Inps: «Stronchi il fenomeno»
Il coordinatore regionale del Movimento italiano disabili, Cosimo Limardo, si appella ancora una volta al presidente Tito Boeri: «C’è chi fa la bella vita alle spalle di chi soffre veramente»
Una nuova richiesta affinché venga efficacemente contrastato l’odioso fenomeno dei “falsi invalidi” è stata inviata al presidente dell’Inps, Tito Boeri, da Cosimo Limardo coordinatore del Movimento italiano disabili (Mid) per le regioni Calabria e Valle d’Aosta. Limardo, vibonese, precisa in premessa che si tratta della «terza lettera inviata al numero uno dell’istituto di previdenza sociale senza tuttavia aver ancora ricevuto una risposta».
«Troppi falsi invalidi, intervenga l’Inps»
Il tema è però degno d’attenzione in quanto, come ricorda il coordinatore a Boeri, «i falsi invalidi percepiscono un assegno mensile più un’indennità di accompagnamento usufruendo inoltre di parcheggi riservati ai veri invalidi». Ancora più paradossale, per lo stesso Limardo, è il fatto che i disabili “veri”, anche con patologie gravi, vengano chiamati di fronte alle commissioni mediche per le periodiche visite di verifica «anche due mesi prima della scadenza della revisione stessa o, come succede in altri casi limite, che venga chiamato a visita di revisione un disabile che già da 18 anni ha ottenuto l’invalidità totale e la relativa pensione definitiva».
È paradossale, secondo quanto sostiene Limardo, che non si utilizzi lo stesso zelo nei confronti dei falsi invalidi, fenomeno rispetto al quale si chiede a Boeri, ancora una volta, di «avviare le dovute verifiche in tutta Italia». Verifiche richieste anche in relazione alle commissioni mediche che, secondo quanto asserisce il coordinatore regionale, non sempre sono all’altezza dei loro compiti. «Alcuni medici – afferma addirittura – andrebbero sospesi dall’Ordine quando firmano verbali d’invalidità a gente che va a lavorare, zappa il suo orticello, fa sport e in ceri casi partecipa a maratone: alla faccia del vero invalido! Qui c’è chi fa la bella vita a discapito di chi soffre veramente».