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Rinascita Scott: oggi la lettura della sentenza da parte del Tribunale di Vibo

Il Tribunale di Vibo Valentia leggerà in mattinata il dispositivo che interessa 343 imputati che hanno scelto il rito ordinario. Per 13 la Dda di Catanzaro ha chiesto 30 anni di reclusione ciascuno

Rinascita Scott: oggi la lettura della sentenza da parte del Tribunale di Vibo

E’ il giorno della lettura della sentenza di primo grado nel troncone con rito ordinario del maxiprocesso nato dall’operazione Rinascita Scott, scattata la notte del 19 dicembre 2019. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Brigida Cavasino, con a latere i giudici Claudia Caputo e Fermana Radice, è uscito dalla camera di consiglio durata oltre un mese (allestita in alcuni locali della scuola di polizia di Vibo) per leggere nell’aula bunker dell’area industriale di Lamezia Terme l’attesa sentenza nei confronti di 343 imputati. Oltre 70 imputati, invece, sono già stati giudicati in primo e secondo grado avendo optato per il rito abbreviato che ha consentito loro di godere dello sconto di un terzo sulle condanne. Il troncone oggi a sentenza ha perso lungo il “cammino” sette imputati: Pino Bonavota di Briatico, Rosario Fiarè di San Gregorio d’Ippona e Filippo Susanna, nativo di Vibo Valentia ma residente a Lucca, Angelo Restuccia (cl ’37), imprenditore di Rombiolo (tutti deceduti), Domenico Naso, 46 anni, di Limbadi (per il quale si è registrato il non luogo a procedere in quanto impossibilitato a stare scientemente sotto processo a causa delle sue gravi condizioni di salute), Giuseppe Accorinti di Zungri e Luigi Mancuso di Limbadi, gli ultimi due stralciati e processati separatamente. Circa 600 gli avvocati impegnati nel collegio di difesa degli imputati. Fra gli imputati, anche esponenti della politica, delle forze dell’ordine e professionisti come l’ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino, l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, l’ex assessore comunale di Vibo Vincenzo De Filippis, l’ex consigliere comunale di Vibo Alfredo Lo Bianco, l’ex comandante della Polizia municipale di Vibo Filippo Nesci, gli imprenditori vibonesi Gianfranco FerranteMario e Maurizio Artusa, il gioielliere di Vibo Vittorio Tedeschi, l’ingegnere ed ex assessore comunale di Vibo Francesco Basile, il fratello Paolo Basile (commercialista), il dentista di Limbadi Agostino Redi, il carabiniere Antonio Ventura, l’ex comandante provinciale dei carabinieri di Teramo Giorgio Naselli, l’ex finanziere della Dia Michele Marinaro, la poliziotta della Stradale di Vibo Daniela De Marco, la veterinaria dell’Asp di Vibo Chiarina CristelliDanilo Tripodi, impiegato del Tribunale di Vibo, l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo.

Antonio Macrì

Per 13 imputati la Dda di Catanzaro (procuratore Nicola Gratteri, pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso) ha chiesto 30 anni di reclusione a testa: Francesco Barbieri, 58 anni, alias “Carnera”, indicato come il capo ‘ndrina di Cessaniti; i fratelli Pasquale, Domenico e Nicola Bonavota, di 49, 44 e 47 anni, di Sant’Onofrio; Domenico Cugliari, 64 anni, detto “Micu i Mela”, di Sant’Onofrio (zio materno dei Bonavta); Antonio La Rosa, 62 anni, ritenuto il cao ‘ndrina di Tropea; Paolino Lo Bianco, 60 anni, di Vibo Valentia; Antonio Macrì, 65 anni, di Vibo Valentia (padre di Mommo Macrì, condannato in abbreviato a 19 anni); Rosario Pugliese, 57 anni, posto a capo della ‘ndrina dei “Cassarola”, dal soprannome della famiglia Pugliese con competenza criminale nel quartiere Affaccio di Vibo Valentia;  Saverio Razionale, 62 anni, di San Gregorio d’Ippona che viene collocato in Rinascita Scott al vertice del clan unitamente al capo storico Rosario Fiarè (deceduto nel corso del processo); Agostino Papaianni, 72 anni, di Coccorino di Joppolo, con competenza sull’intera zona di Capo Vaticano per conto del clan Mancuso;  Antonio Vacatello, 59 anni, di Vibo Marina – che avrebbe operato principalmente proprio in tale zona occupandosi di estorsioni, danneggiamenti e stupefacenti – e Valerio Navarra, 30 anni, di Pernocari di Rombiolo. Quest’ultimo viene indicato come un fedelissimo del boss Peppone Accorinti, agendo per suo conto principalmente nel traffico di sostanze stupefacenti su larga scala, dalla marijuana alla cocaina. [GUARDA LE FOTO IN BASSO]

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