Operazione Maestrale: ritorna in libertà Gregorio Coscarella
Il gip distrettuale dopo la pronuncia del Tribunale del Riesame dichiara la perdita di efficacia della misura cautelare
Lascia gli arresti domiciliari Gregorio Coscarella, 40 anni, di San Gregorio d’Ippona, nipote del defunto boss Rosario Fiarè. A revocare la misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta Maestrale-Carthago è il gip distrettuale di Catanzaro, Sara Merlini, che ha dichiarato la perdita di efficacia della misura in quanto Coscarella si trovava detenuto per reati per i quali il Tribunale del Riesame, nel disporre nel giugno scorso i domiciliari in luogo del carcere, aveva escluso l’aggravante mafiosa. Trattandosi di delitti per i quali è decorso il termine di fase, ecco che il gip – in pieno accoglimento delle argomentazioni difensive avanzate dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Cosimo Tripodi – ha dichiarato la perdita di efficacia della misura cautelare nei confronti di Gregorio Coscarella. Lo stesso, pertanto, si difenderà a piede libero nell’inchiesta – già giunta alla conclusione delle indagini preliminari – che lo vede indagato per il reato di associazione mafiosa – ed in particolare di essere un partecipe attivo della ‘ndrina dei Fiarè – operando nel settore imprenditoriale della somministrazione del servizio mensa nelle strutture ospedaliere del vibonese. Nei confronti di Coscarella vengono poi ipotizzati reati di corruzione e scambio elettorale politico mafioso in concorso con Domenico Colloca (imprenditore ed ex assessore a Mileto), Clemente Mazzeo di Mileto e l’ex dirigente dell’Asp di Vibo Cesare Pasqua in occasione delle elezioni regionali del gennaio 2020 nelle quali era candidato Vincenzo Pasqua (figlio di Cesare). In un caso per Coscarella e Colloca viene ipotizzato anche il reato di truffa in ordine alla somministrazione dei pasti negli ospedali.
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