venerdì,Novembre 22 2024

Petrol Mafie: ecco le richieste di condanna formulate a Vibo dalla Dda di Catanzaro

Tra gli imputati i boss Luigi e Francesco Mancuso, l’ex presidente della Provincia Salvatore Solano, dipendenti dell’ente, ex consiglieri comunali, imprenditori ed esponenti dei Piscopisani

Petrol Mafie: ecco le richieste di condanna formulate a Vibo dalla Dda di Catanzaro
Il Tribunale di Vibo e in foto da destra: Salvatore Solano, Giuseppe D'Amico, Luigi Mancuso e Francesco Mancuso
Luigi Mancuso

Si è conclusa con le richieste di pena la requisitoria della Dda di Catanzaro (pm Andrea Mancuso, Antonio De Bernardo e Andrea Buzzelli) nel processo nato dall’operazione Petrol Mafie in corso di svolgimento dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Gianfranco Grillone. Tra le richieste di condanna spiccano quella a 7 anni, per l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano; quella a 30 anni nei confronti del cugino, Giuseppe D’Amico; quella a 26 anni nei confronti dell’altro cugino, Antonio D’Amico; quella a 15 anni nei confronti dell’ex consigliere comunale di Vibo, Francescantonio Tedesco; quella a 30 anni nei confronti di Luigi Mancuso, di Limbadi; quella a 24 anni nei confronti di Francesco Mancuso, di Limbadi, detto “Tabacco”; quella a 25 anni nei confronti di Silvana Mancuso; quella a 28 anni di reclusione nei confronti di Francesco D’Angelo, alias “Ciccio ‘Ammaculata”, di Piscopio (suocero di Giuseppe D’Amico) . La lunga attività investigativa ha fatto emergere gravi indizi a carico di persone ritenute vicine alla mafia che, grazie alla collaborazione di imprenditori titolari e gestori di attività economiche ubicate in Sicilia, operanti nel medesimo settore, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere, con base a Vibo Valentia, finalizzata alla evasione dell’Iva e delle accise su prodotti petroliferi. A tale filone d’indagine si sono uniti i presunti condizionamenti sulla Provincia di Vibo, dalle elezioni agli appalti, tanto che sotto processo si trova anche l’ex presidente dell’ente Salvatore Solano (attuale sindaco di Stefanaconi) e poi anche il boss Luigi Mancuso di Limbadi, la cui posizione è stata stralciata pure dal maxiprocesso Rinascita Scott per confluire in Petrol Mafie.

Francesco D’Angelo

Queste le richieste di condanna della Dda di Catanzaro: 5 anni e 6 mesi Fernando Assunto Emanuele Aber (cl ’62), di Catania; 6 anni Roberto Aguì, del 1971, di Bovalino; 12 anni Nicola Amato, (1975), di Catania; 4 anni e 6 mesi Benedetto Avvinto (cl 1974) di Cercola;  7 anni e 6 mesi Anna Bertozzi, (cl ’58), di Roma; assoluzione Anna Buonfante, (cl 1991), di Napoli; 7 anni e 6 mesi Vincenzo Campajola, (1965), di Napoli; un anno Antonio Angelo Isaia Capria, (cl ’64), di Nicotera (dipendente della Provincia di Vibo); 15 anni Alberto Coppola, (1977), di Napoli; assoluzione Carmine Coppola, (1998), di Napoli; 4 anni e 6 mesi Roberta Coppola, 1998, di Torre del Greco; 6 anni e 6 mesi Felice D’Agostino, (1982), Bari; 2 anni Angela D’Amico, (cl ’67), di Piscopio (frazione di Vibo Valentia); 26 anni di reclusione Antonio D’Amico, (cl ’64) di Piscopio; 2 anni Domenica D’Amico, (cl ’60), di Vibo Valentia; 30 anni di reclusione Giuseppe D’Amico, detto Pino, (cl ’72), di Piscopio; 2 anni Rosa D’Amico, (cl ’66), di Vibo Valentia; 28 anni di reclusione Francesco D’Angelo, (cl ’46), alias “Ciccio ‘Ammaculata”, di Piscopio; un anno Gaetano Del Vecchio, (cl ’62), Tropea (dirigente della Provincia di Vibo); 7 anni Virginia Di Cesare, (cl ’93), di Roma; 3 anni e 6 mesi Biagio Esposito, (1984), di Napoli; 4 anni Giuseppe Fasulo, (cl 1962), di Taranto; 6 anni Sebastiano Foti, (1976), di Catania; un anno Antonio Francolino, (cl ’65), di Vibo (dirigente della Provincia di Vibo); 6 anni e 6 mesi Salvino Frazzetto, (1959), di Catania; 6 anni Gennaro Gravino, (1976), Napoli; 9 anni e 6 mesi Giasone Italiano, (1969), di Delianuova; 4 anni Salvatore La Rizza, (1980), di Vibo Marina; 5 anni Cesare Nicola Limardo, (cl ’93), residente a Limbadi (in qualità di titolare della Dicn Petroli ubicata a Filandari); 4 anni e 6 mesi Paolo Lipari, (cl ’77), di Stefanaconi; 30 anni Luigi Mancuso, (cl ’54), di Limbadi; 24 anni Francesco Mancuso, ( cl ’57), di Limbadi, detto “Tabacco”; 25 anni Silvana Mancuso, (cl ’69), di Limbadi; 4 anni Nazzareno Matina, (cl ’71), di Stefanaconi; 7 anni Giulio Mitidieri, (1952), di Marsicovetere (Pz); 2 anni Francesco Monteleone, (cl ’85), di Vibo Valentia ma residente a Milano; 6 anni Luciano Morabito, (1958), di Africo; 16 anni Irina Paduret, (1986), Moldavia; 4 anni Zhelev Petyo Petkov, (1978), Bulgaria; 4 anni e 6 mesi Fabio Pirro, (1978), di Napoli; 16 anni e 6 mesi Francesco Saverio Porretta, (1974), Milano; 20 anni Antonio Prenesti, (cl ’66), di Nicotera; 20 anni Rosamaria Pugliese, (1975), di Maierato; 9 anni Rocco Raccosta, (1955), Oppido Mamertina; 18 anni Giuseppe Ruccella, (1981), di Filogaso; 4 anni Fortunato Salamò, (1966), di Vibo Valentia; 9 anni Rosario Cristian Santoro, (1995), di Palermo; 5 anni Emanuela Scevola, (1981), di Napoli; 6 anni e 6 mesi Damiano Sciuto, (1989), di Catania; 7 anni Salvatore Solano, (cl ’79), sindaco di Stefanaconi ed ex presidente della Provincia di Vibo Valentia; 15 anni Francescantonio Tedesco, (1968), di Vibo Valentia (ai domiciliari per l’inchiesta Imponimento, ex consigliere comunale di Vibo);  15 anni Giuseppe Terranova, (1963), di Messina; 9 anni Domenico Roberto Tirendi, (1986), di Napoli; 4 anni e 6 mesi Ernesto Tortora, (1975), di Napoli; 4 anni Roberto Trovato, (1987), di Catania; 3 anni e 6 mesi Gennaro Visese, (1977), di Napoli.

Le accuse

Antonio D’Amico

Il sistema di frode consisteva nell’importazione dall’est-Europa di prodotti petroliferi artefatti (miscele) e oli lubrificanti, successivamente immessi in commercio come gasolio per autotrazione, con conseguenti cospicui guadagni dovuti al differente livello di imposizione. I prodotti venivano, quindi, trasportati, con documentazione di accompagnamento falsa, presso i siti di stoccaggio nella disponibilità dell’associazione, ubicati a Maierato e Santa Venerina, pronti per essere immessi sul mercato. Salvatore Solano risponde invece dei reati di estorsione elettorale, corruzione e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa (in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico, arrestato). Sotto processo anche tre dipendenti della Provincia: Antonio Francolino, Isaia Angelo Capria e Gaetano Del Vecchio (tutti imputati per turbata libertà degli incanti). Luigi Mancuso è invece accusato di essere a capo del “Crimine” di Vibo Valentia, struttura di ‘ndrangheta che “governa” i singoli “locali” di ‘ndrangheta. Associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, corruzione, scambio elettorale politico mafioso, turbativa d’asta i reati, a vario titolo, contestati.
Parti civili la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle dogane, l’Agenzia delle Entrate, la Regione Calabria (avvocato Fabio Pastorino), l’Associazione antiracket e antiusura (avvocato Giovanna Fronte), la Provincia di Vibo Valentia (avvocato Maria Rosa Pisani), i Comuni di Vibo Valentia (avvocato Maria Antonietta La Monica), Sant’Onofrio (avvocato Maria Antonietta La Monica) e Limbadi (avvocato Giulio Ceravolo), la Cooperporo, Filippo Colacchio (avvocato Nicola Lo Torto).

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Paride Scinica, Francesco Calabrese, Stefano Luciano, Francesco Manti, Giosuè Monardo, Enzo Gennaro, Giuseppe Di Renzo, Antonio Porcelli, Giovanni Vecchio, Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Francesco Muzzopappa, Maria Teresa Battaglia, Nicola Cantafora, Vincenzo Belvedere, Armando Veneto, Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Tiziana Barillaro, Vincenzo Ioppoli, Luigi Latino, Eugenio Minniti, Wanda Bitonte, Giuseppe Torchia, Salvatore Sorbilli, Tiziano Saporito, Alessandro Parisi, Alessandro Diddi, Vincenzo Gennaro, Mario Murone, Antonio Ingroia, Marco Tullio Martino, Salvatore De Bonadies, Giuseppe Monteleone, Ornella Valenti, Francesco Giuseppe Finocchiaro, Marco Esposito, Gianfranco Giunta, Francesco Carioti.

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